Sono stati sbarcati nel porto di Ancona i 49 migranti salvati dalla nave di Emergency, Life Support. I naufraghi, provenienti da Siria, Egitto e Bangladesh, includevano sei donne e sei minori non accompagnati.
Partiti da Al-Zawiya, in Libia, a bordo di una piccola barca in vetroresina sovraffollata e inadatta ad attraversare il Mediterraneo, erano privi delle necessarie dotazioni di sicurezza, come i salvagenti. La Life Support li aveva soccorsi il 12 novembre nelle acque internazionali della zona SAR maltese.
Una volta arrivati ad Ancona, i naufraghi sono stati trasferiti al centro federale Paolinelli, nella zona della Baraccola, per le procedure di identificazione e i controlli sanitari.
«Vengono da Paesi vittime di violenze, insicurezza politica, povertà e disastri naturali aggravati dalla crisi climatica», ha spiegato Chiara Picciocchi, mediatrice culturale della Life Support. «Molti naufraghi provenivano dalla Siria, un paese dove il conflitto continua a segnare la vita delle persone, ma di cui si parla sempre di meno».
«È la prima volta che le autorità ci assegnano il porto di Ancona», ha dichiarato Domenico Pugliese, comandante della Life Support. «Ma è la quinta volta che veniamo mandati in un Punto di Sbarco Sicuro (Pos) nel nord dell’Adriatico. Arrivare fin qui comporta una lunga navigazione dalla zona SAR, il che significa una prolungata assenza dalla zona operativa e un ulteriore disagio per i naufraghi. Da stasera ci prepariamo per la prossima missione».
La Life Support, attiva nel Mediterraneo centrale da dicembre 2022, è giunta alla sua 26ª missione, durante la quale ha soccorso complessivamente 2.342 persone.
