Albania: la Cassazione rinvia ancora l'interpretazione sul 'paese sicuro' alla Corte di Giustizia europea
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Albania: la Cassazione rinvia ancora l'interpretazione sul 'paese sicuro' alla Corte di Giustizia europea

La Corte di Cassazione, ancora una volta, ha scelto di non pronunciarsi definitivamente, rinviando gli atti. Questa decisione riguarda il primo caso diretto di ricorso del Viminale relativo a un migrante trasferito in Albania e successivamente liberato

Albania: la Cassazione rinvia ancora l'interpretazione sul 'paese sicuro' alla Corte di Giustizia europea
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30 Dicembre 2024 - 19.04


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Un nuovo rinvio alla Corte di Giustizia europea per ottenere un’interpretazione chiara sul concetto di “Paese sicuro di origine” dei migranti, criterio essenziale per applicare le procedure accelerate di frontiera e valutare eventuali respingimenti.

La Corte di Cassazione, ancora una volta, ha scelto di non pronunciarsi definitivamente, rinviando gli atti. Questa decisione riguarda il primo caso diretto di ricorso del Viminale relativo a un migrante trasferito in Albania e successivamente liberato dal tribunale di Roma. Tuttavia, questa volta il governo appare più ottimista, poiché le motivazioni della Corte sembrano favorevoli. I giudici supremi ribadiscono infatti che spetta al decisore politico, e non al magistrato, stabilire se un Paese possa essere considerato sicuro, salvo eccezioni motivate caso per caso.

In merito alla definizione di “Paesi sicuri,” i giudici della Cassazione sottolineano che “il giudice della convalida, garante dell’effettività del diritto fondamentale alla libertà personale, non si sostituisce nella valutazione che compete esclusivamente al Ministro degli Affari Esteri e agli altri Ministri coinvolti in sede di concerto.”

Questo principio è stato espresso nella recente ordinanza interlocutoria emessa dalla prima sezione civile della Cassazione, relativa ai ricorsi del governo contro le prime mancate convalide del trattenimento di migranti in Albania, decise dalla sezione immigrazione del tribunale di Roma il 18 ottobre scorso.

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