Il corpo senza vita di un neonato è stato trovato nella termoculla della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco di Bari. Chi lo ha lasciato non avrebbe chiuso la porta della stanza che custodisce la culla, impedendo così il funzionamento del sistema d’allarme. “Sono a Roma – ha dichiarato il parroco don Antonio Ruccia – ma il mio cellulare collegato alla culla non ha squillato”. Questo fa supporre che il piccolo fosse già morto quando è stato depositato. Sul caso indaga la polizia.
Un dramma che segna l’inizio del 2025
L’anno nuovo inizia con una tragedia nella “culla della vita” della chiesa di Bari, a poco più di un anno da un evento opposto: il miracolo di Natale del 2023, quando una neonata era stata trovata viva nel sistema, operativo dal 2014 per accogliere i figli di genitori in difficoltà.
Un mese di vita per il piccolo
Il neonato, secondo i primi rilievi, avrebbe avuto circa un mese di vita. Sul luogo sono intervenuti gli agenti delle Volanti e della Scientifica, che hanno avviato le indagini. Al vaglio ci sono i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Non si esclude che venga disposta un’autopsia per chiarire le cause della morte.
Le parole del parroco: “Un dolore immenso”
“Non sono in città e non conosco i dettagli – ha aggiunto il parroco don Ruccia – ma so che il bambino è stato trovato morto intorno alle 9:30 di giovedì mattina. È stato portato già privo di vita. Provo un dolore immenso per quanto accaduto”.
Il ritrovamento da parte del titolare di un’agenzia funebre
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, tutte le ipotesi sulla morte del neonato restano aperte: potrebbe essersi trattato di un malore, oppure la culla termica potrebbe non aver funzionato. Il personale del 118, giunto sul posto, ha riferito che l’aria nella stanza era fredda.
Il piccolo è stato trovato da Roberto Savarese, titolare di un’agenzia di pompe funebri, che era nella chiesa per un funerale. “Erano le 9:30, io e i miei collaboratori eravamo fuori in attesa della cerimonia. Ho raccontato loro che in quella chiesa c’era una culla per la vita e uno di loro mi ha chiesto dove fosse. Siamo andati a vederla e lì abbiamo trovato il corpo del neonato. Ho subito chiamato il 112 e il 118”.
Avvolto in una copertina azzurra
Il piccolo, dalla pelle chiara, era vestito con una tutina a scacchi tipo militare ed era avvolto in una copertina di colore celeste. “Credo fosse un maschietto”, ha concluso Savarese.