Tutto secondo copione. Alfano si è dimesso attorno alle 17. Lo ha fatto con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio.
E poco fa – attorno alle 17- Berlusconi è salito al Quirinale per proporre Nitto Palma come Guardasigilli. Un incontro durato più o meno una mezz’oretta, alla fine del quale è uscito l’annuncio che Nitto Palma è il nuovo ministro della Giustizia. Tant’è che Napolitano ha già firmato.
Non solo. Sempre in tema di rimpasto pare che la Bernini (Pdl) prenderà il posto che è stato di Andrea Ronchi quale ministro delle Politiche comunitarie.
Il ballottaggio con Brunetta
L’altro ieri, la rosa dei candidati si era ridotta a due: Palma, appunto, e il ministro Renato Brunetta. Ma quest’ultima opzione sarebbe ormai tramontata. Eppure, sempre ieri, nella maggioranza più di qualcuno avanzava dubbi sulla tempistica della successione, ventilando l’ipotesi di un nuovo rinvio della decisione addirittura a settembre. Ieri, autorevoli fonti della maggioranza, pur confermando che quello di Palma è “l’unico candidato” rimasto in corsa per la poltrona di Guardasigilli, sottolineano anche come esistano ancora dei “nodi esterni” da sciogliere prima che la scelta sia sottoposta al Colle. La natura di questi ostacoli, tuttavia, non viene precisata.
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