Crisi. Alla fine il governo ha ceduto alle pressioni dei sindacati, delle banche e a quelle delle imprese (Emma Marcegaglia lo ha detto chiaramente, al ministro Sacconi: “O viene Silvio Berlusconi, o non veniamo noi”).
L’incontro con le parti sociali si farà. Fissato per giovedì pomeriggio. E ci sarà anche il dibattito in Parlamento, mercoledì, con il premier in Aula, prima alla Camera (ore 15) e poi al Senato (17,30).
Il presidente del Consiglio (assente dalla scena politica da giorni), riferirà sulla crisi economica e finanziaria, cercando di tranquillizzare i mercati e arrestare la speculazione che non si ferma. La Lega non è convinta della scelta: Bossi ieri lo ha chiamato, teme che parlare in Parlamento sia un passo falso.
Ma ormai è deciso, e il Pdl difende la scelta, mentre le opposizioni vanno all’attacco.
Bersani: “Il premier come Zapatero, sì alle elezioni anticipate”
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, chiede che il premier segua l’esempio di Zapatero, andando al Quirinale e rimettere il mandato nelle mani di Napolitano.
“La Spagna almeno una mossa l’ha fatta: dice Bersani nelll’intervista di oggi a Repubblica. E si augura le elezioni anticipate: “Non lo dico per un interesse di bottega ma per un’analisi obiettiva della situazione. Di fronte a una novità di questo tipo i mercati capirebbero che ci stiamo occupando di dare una svolta”.
Il leader del Pd non si dice fiducioso, ma chiede che domani almeno si dica la veriotà: “Se devo metterci una piccola speranza è che almeno stavolta ci sia un’analisi veritiera e che non si racconti la solita favola. Per noi questa è la premessa”.
Giovedì l’incontro con le parti sociali
Giovedì mattina i rappresentanti dell’esecutivo vedranno poi le parti sociali. Ma senza i leader dell’opposizione, come aveva chiesto Confindustria.
L’opposizione incontrerà le associazioni giovedì pomeriggio, separatamente.
In vista del vertice, a quanto a si è appreso, il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha già avuto colloqui telefonici con la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, con i segretari generali di Cgil e Cisl Susanna Camusso e Raffaele Bonanni, e con il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari.
Sacconi e i 5 punti
“Il governo avvia il confronto con le parti sociali con lo scopo di condividere in particolare le responsabilità degli attori istituzionali, economici e sociali per la crescita dell’economia e dell’occupazione”: si leggeva nella nota diffusa dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.
“Siamo pronti al confronto con le parti sociali, da avviare nei prossimi giorni, ma abbiamo anche ragionato su un’agenda di cinque punti”: aveva anticipato il ministro in un’intervista al Corriere della Sera. Che riguarda “il monitoraggio degli investimenti infrastrutturali, riforma fiscale e al credito, attività produttive e accordi sindacali aziendali.
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