Tutte le bugie di Berlusconi sulla crisi
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Tutte le bugie di Berlusconi sulla crisi

Colpa della sinistra e dei giornali, crisi solo psicologica, non metteremo le mani nelle tasche degli italiani. Cronologia delle fesserie di Silvio [Ennio Remondino]

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Ennio Remondino Modifica articolo

13 Agosto 2011 - 01.45


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Il gioco del Matto, dello Scemo e dei Fresconi. Il gioco consiste nel dare un nome al protagonista, decidere se Matto o Scemo (o altro), e definire la categoria dei Fresconi.

Babbo Natale. «Viaggio in un’Italia diversa», cent’ultimo libro di Bruno Vespa. Berlusconi al conduttore-scrittore di cui presenta l’opera natalizia da riciclo-regalo. «Dal 2011 le imposte sulle famiglie e sulle imprese scenderanno del dieci per cento. La riduzione delle aliquote avverrà non appena saremo riusciti a ridurre la spesa pubblica e il costo dello Stato».

Manco un’Euro. 7 ottobre 2008: «Non consentirò attacchi speculativi sulle nostre banche e non accetterò che i cittadini italiani perdano neanche un euro dei loro depositi».

Colpa dei media. 6 marzo 2009: «La crisi è pesante ma non tragica, è dannoso per l’interesse di tutti noi se i media rappresentano questa crisi come tragica».

Crisi psicologica. 4 maggio 2009: «Adesso come vede non c’è nessuno che parla di crollo. Anche se fa sempre eccezione qualcuno che conosciamo bene». «Questa crisi è una crisi psicologica».

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Colpa dell’opposizione. 16 ,maggio 2009: «Sulla crisi comportamento colpevole di media e opposizione». «Situazione dipinta come irreversibile, ma il peggio è passato».

Passata è la tempesta. 4 luglio 2009. «Ciò che doveva accadere per banche e mercati è già accaduto. Chi doveva fallire ha fallito e tutti quelli che facevano speculazione non ci sono più. Oggi non ci sembra che ci siano altre situazioni che dobbiamo temere».

Noi meglio di tutti. 6 febbriaio 2010: «Nonostante la crisi, l’Italia c’è e c’è un governo che ha lavorato bene per gli italiani». «In Europa ci sono Paesi in situazioni abbastanza preoccupanti. Noi invece ce la stiamo cavando meglio di tutti gli altri»


Per un pelo in più.
20 giugno 2010: «Siamo il Paese più ricco d’Europa, un pelino sopra la Germania».


Il futuro alle spalle.
26 settembre 2010: «La crisi è alle nostre spalle, per fortuna, e l’Italia ne sta uscendo meglio degli altri in Europa».

Forse la crisi c’è ma non è colpa nostra. 19 marzo 2011: «Siamo realisti, e da realisti diciamo che il nostro paese sente la crisi meno di altri paesi e stiamo uscendo dalla crisi non con estrema velocità ma in maniera certa». «Contrariamente a quanto l’opposizione afferma siamo assolutamente consapevoli che c’è la crisi, che continua e che è una crisi globale».

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Mission Impossible. 10 maggio 2011: «Abbiamo realizzato una vera e propria missione impossibile: abbiamo affrontato la crisi senza mettere mai, dico mai, le mani nelle tasche degli italiani. Per noi parlano i nostri risultati: in questi tre anni di crisi economica mondiale abbiamo fatto il meglio possibile nella peggiore contingenza possibile: abbiamo tenuto i conti pubblici in ordine, abbiamo salvato milioni di posti di lavoro, abbiamo garantito l’aiuto a tutti i cittadini che hanno perso il loro posto di lavoro, abbiamo messo così alle nostre spalle il picco della crisi meglio di altri Paesi, ottenendo la fiducia dei mercati».

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