Fare tornare Giancarlo Caselli a Palermo, ma questa volta per candidarlo e farlo diventare sindaco della città. L’idea è del neonato movimento “Senza ombra di dubbio”, che ha affidato la proposta al blog, ad una petizione e ad una pagina su facebook.
L’ipotesi di affidare la rinascita di Palermo al suo ex Procuratore della Repubblica, ora a Torino, ma che nel capoluogo dell’Isola, si può ben dire, ha lasciato il suo cuore è l’ultima in ordine di tempo, in una città convinta che non c’è tempo da perdere.
La città freme, ha una gran voglia di trovare la strada della rinascita. La tensione morale è alta e in tanti sono pronti a scommettere che alle prossime elezioni si scriverà una pagina nuova.
Di questa volontà sono animati le decine di professionisti, imprenditori, lavoratori e studenti che hanno dato vita ad un sit in di tre giorni nella piazza antistante il Tribunale. Chiedono che il Paese chiuda la pagina di storia scarabocchiata da Silvio Berlusconi e la pagina bianca legata alla presenza assenza di Diego Cammarata a Palazzo delle Aquile, formalmente come sindaco. Si, perché non a caso un vignettista sulle pagine regionali di Repubblica rappresenta sempre Cammarata come un’ombra, una assenza. Se gioca a tennis, nella vignetta di Cammarata c’è solo la racchetta a mezzaria.
Il movimento che ha chiamato alla mobilitazione davanti al Palazzo di Giustizia ha uno slogan chiaro, esplicito, che non consente alibi e rinvii:”Ora”.
Per dire che ora si può scrivere il cambiamento, che ora si deve decidere. L’invito è anche alle forze del centrosinistra, invitate ad indire le primarie. Si, perché la sensazione è che, soprattutto nel PD, condizionato dall’alleanza con Lombardo alla Regione, non ci sia tanta voglia di primarie. A tanti viene l’orticaria a sentir parlare di primarie, preoccupati che l’espressione di volontà della base possa determinare per loro il saluto al posto di primario in politica.
“Siamo la generazione che ha visto le stragi di Capaci e di via D’Amelio – dicono i promotori di ORA – e che non ha scordato il valore della Palermo democratica e antimafiosa”.
Per loro, in città si deve considerare finito il tempo delle lamentele e delle sterili proteste. Si deve dire basta ad una classe politica che ha trasformato la cosa pubblica in affare privato.
Giancarlo Caselli, dunque, il movimento ORA, l’ipotesi di affidarsi alla giovane Nadia Spallitta, di Sel, avvocato e ambientalista. E poi, Orlando, il sindaco della prima Primavera di Palermo, che si è detto disposto a riprovare. Sullo sfondo, quella rete di associazioni, di raggruppamenti giovanili che aspettano di diventare protagonisti del cantiere Palermo.
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