di Angelo Angeli
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, parla di licenziamenti e inivta a cena un convitato di pietra: il rischio di tornare agli anni del terrorismo.
Nel dibattito sui licenziamenti, dopo la lettera del governo all’Ue, si insinua cosi’ il ‘fantasma’ degli anni di piombo e la memoria torna agli omicidi di Marco Biagi e Massimo D’Antona, i due giuslavoristi uccisi proprio per il loro impegno nel campo delle riforme del lavoro.
Bersani replica: “Ragioniamo seriamente”
Ma il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, non ci sta e rinvia al governo ”lo invito a spegnere la miccia che ha acceso e mettersi a ragionare seriamente”.
Camusso (Cgil): “No a diversivi”
No a ”diversivi e alzate di ingegno che aggravano la situazione invece di risolverla”. Intervengono anche i sindacati. Susanna Camusso, numero uno della Cgil, ribadisce l’ìintenzione di andare allo sciopero generale e dice no alle ”invocazioni”, ”spero – aggiunge – che Sacconi parli perche’ ha elementi per farlo e non per inquinare un clima gia’ difficile”.
In ogni caso – assicura la Camusso – ”la temperatura nelle fabbriche non sta salendo”.
Sacconi: “Ho paura”
Sacconi ha spiegato: ”Ho paura ma non per me perché sono protetto.
Ho paura per le persone che potrebbero non essere protette e proprio per questo diventare bersaglio della violenza politica che, nel nostro paese non si è del tutto estinta”.
Insomma ”vedo una sequenza dalla violenza verbale, alla violenza spontanea, alla violenza organizzata che mi auguro non arrivi ancora una volta anche all’omicidio come e’ accaduto, l’ultima volta 10 anni fa proprio con il povero Marco Biagi nel contesto di una discussione per molti aspetti simile a quella di oggi”.
Olga D’Antona: “Sacconi non punti sulle divisioni”
Oltre a Camusso arriva anche la risposta di Olga D’Antona, parlamentare e vedova del giuslavorista assassinato dai terroristi: ”Purtroppo il rischio c’è, ma Sacconi farebbe bene a non evocare il terrorismo e a non creare spaccature che ha già creato nel mondo del lavoro con questa sua fissazione sui licenziamenti”.