«In un momento difficile, di prova per il Paese in cui è in corso uno sforzo comune per affrontare la crisi attuale, ho accettato l’invito del Presidente incaricato, professor Mario Monti, di far parte del nuovo esecutivo, nella speranza di aiutare l’opera di ripresa nazionale». Queste le prime parole del neo ministro senza portafoglio della Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio. «Per rispondere alle sfide che il nostro Paese deve affrontare – sottolinea Riccardi – mi metto a disposizione, nella convinzione che l’Italia abbia bisogno di unità. L’impegno per la coesione sociale, per l’integrazione nazionale e per la cooperazione internazionale fanno parte della mia cultura e dell’esperienza da me maturata in questi anni. Credo siano elementi decisivi per un Paese che ritrova la forza per uscire dalla crisi».
Sant’Egidio legittimamente orgogliosa: parla Mario MarazzitiLa Comunità di Sant’Egidio, come è noto, partecipa da sempre, con libertà e con responsabilità alla vita del Paese nel suo complesso, nella società civile. Come tutti, con passione, con preoccupazione, senza sottrarci a quello che anche nell’emergenza andava fatto, seguiamo anche noi non solo le grandi sfide della pace e dello sviluppo a livello internazionale, ma anche le difficoltà straordinarie che il Paese si trova ad attraversare. Dalla parte di quelli che hanno avuto e hanno più difficoltà. E’ un passaggio di difficoltà straordinarie per l’Italia, ma anche una grande chance, per scelte coraggiose. E’ in corso una crisi che da tempo attacca anche sogni e progetti per il futuro delle giovani generazioni. In alcuni casi una crisi di credibilità che i mercati hanno punito oltre misura e oltre l’immaginazione, regolarmente creando ancora più problemi. Ritrovare le ragioni comuni, la capacità di convivere e di essere un paese che anche nelle difficoltà sa essere generoso, attento a quello che è umano, con una visione e una responsabilità verso tutti.
A sorpresa anche per me. Ad Andrea Riccardi è stato richiesto di dare un contributo straordinario, come Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione. E’ una responsabilità in più e mi sembra un segnale molto significativo della qualità del nuovo governo. Nuovo non solo perché appena annunciato e presto insediato, ma perché innovativo nella struttura e nei compiti che si dà. Cooperazione Internazionale e Integrazione: mi sembra che si dia centralità a qualcosa di importante e che finora è stato ritenuto accessorio, un lusso, qualcosa di non necessario. Mi sembra un segno di speranza per tutti, nella giusta direzione.
La soddisfazione di Famiglia Cristiana
«La cooperazione va al governo». È il titolo con cui Famiglia Cristiana commenta la notizia dell’incarico affidato ad Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di S.Egidio, come ministro della Cooperazione, che rappresenta un nuovo dicastero. «È la prima volta, e la cosa lascia ben sperare movimenti, associazioni, organizzazioni non governative – osserva on line il settimanale dei Paolini -. Il Presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti, crea un dicastero dedicato allo Cooperazione allo sviluppo dei Paesi poveri e all’integrazione di chi è in Italia, affidandolo ad Andrea Riccardi.
Anche Save The Children felice per la sceltaSave the Children Italia ha scritto in una nota rivolta a Monti: «accogliamo con grande soddisfazione la scelta di istituire il Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, convinti che possa essere finalmente arrivato il momento, anche per le conoscenze e le capacità di Andrea Riccardi, di affrontare in modo nuovo il tema della solidarietà internazionale e dell’accoglienza degli stranieri in Italia. Save the Children, da sempre impegnata per la tutela dei bambini nel mondo e in Italia, è pronta a dare il suo contributo».
Chi è RiccardiAl ministero della Cooperazione Internazionale e Integrazione Andrea Riccardi approda forte del suo impegno per la pace e per la cooperazione con la Comunità di Sant’Egidio, che fondò nel 1968, Riccardi, nato a Roma il 16 gennaio del 1950, è ordinario di Storia contemporanea all’Università degli Studi Roma Tre, noto come studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea. Al di là del suo impegno accademico, Riccardi è conosciuto come fondatore della Comunità di Sant’Egidio: il 7 febbraio del 1968, ancora studente, Riccardi si riunì per la prima volta con un gruppo di liceali, nell’Oratorio della Chiesa Nuova, il santuario di san Filippo Neri. Da quel primo incontro nascerà appunto la Comunità di Sant’Egidio che nel settembre 1973 stabilì il proprio centro in Piazza Sant’Egidio, a Roma, in un ex convento di monache carmelitane. Con la Comunità Riccardi ha concretizzato un forte impegno per la pace che lo ha visto nel ruolo di mediatore in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in alcuni Paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio.
La rivista Time nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei trentasei eroi moderni d’Europa, coloro che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario. Professore ordinario dal 1981, ha insegnato all’Università di Bari e alla Sapienza di Roma. Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea ma anche del fenomeno religioso nel suo complesso. Tra le numerose onorificenze conferitegli in qualità di fondatore della Comunità di Sant’Egidio, e per l’intenso impegno per la pace, figurano il Premio Mondiale Metodista per la pace (1997), il Premio Niwano per la pace dalla Niwano Peace Foundation (1999), il Premio per la pace dell’Unesco Felix Houphuet-Boigny (1999), la Legion d’Honneur della Repubblica francese (2002), il Premio Balzan per la Pace e la fratellanza tra i popoli (2004) e nel 2006 il Premio Nazionale Cultura della Pace. Il 21 maggio 2009 ha ricevuto ad Aquisgrana insieme alla Comunità di Sant’Egidio il prestigioso Premio Carlo Magno, assegnato nel dicembre 2008. È stato insignito nel 2011 del XV Premio Internazionale Vittorino Colombo, dalla Fondazione Vittorino Colombo e dal Comune di Albiate.
Argomenti: nato