La giunta della Camera dice sì all’arresto di Cosentino. Con 11 sì e 10 no. E oggi più che mai viene sugellata la fine dell’alleanza tra Pdl e Lega. È stato infatti il sì del Carroccio a spingere l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio verso il carcere.
Oggi i membri leghisti della Giunta per le autorizzazioni a procedere “esprimeranno un voto favorevole alla richiesta di arresto” per Nicola Cosentino. Lo ha annunciato Roberto Maroni al termine della riunione della segreteria politica del Carroccio.
“C’è stata la relazione dei nostri due membri della giunta che hanno espresso la convinzione che non esista alcun fumus persecutionis nei confronti del parlamentare”: ha spiegato l’ex ministro dell’Interno. “Quindi – ha continuato – esprimeranno un voto favorevole in giunta alla richiesta di arresto. Questa è la posizione della Lega”.
Ma in aula il voto potrebbe essere diverso
I due leghisti, Luca Paolini e Livio Follegot, diranno dunque sì alle manette per il deputato del Pdl e così i voti favorevoli dovrebbero diventare 12 (2 Fli; 5 Pd; 1 Idv; 2 Udc; 2 Lega), mentre i No resterebbero 9 (7 Pdl; 1 Misto-Mario Pepe; 1 Popolo e Territorio). Sempre che il radicale Maurizio Turco decida di votare in sintonia con gli altri colleghi del Pd.
Un tentativo estremo di Berlusconi
In ambienti parlamentari del Pdl si parla di un estremo tentativo di Silvio Berlusconi di convincere Umberto Bossi a fare marcia indietro sull’arresto di Cosentino.
I due leader si sarebbero incontrati ieri sera a Milano, ma del vertice non c’è stata nessuna conferma ufficiale.
L’aula di Montecitorio dovrebbe poi dire la sua, in via definitiva, giovedì prossimo e lì potrebbe scattare il salvataggio.
”In quell’occasione – avverte un altro esponente della Lega che preferisce l’anonimato – alcuni di noi potrebbero votare contro l’arresto perché in effetti il quadro accusatorio è piuttosto fragile…”.
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