Schettino, 52 anni. Comandante. Il suo sport preferito è l’inchino.
Una vignetta, non certo un editoriale. Che ha scatenato comunque polemiche, perché a molti è sembrato un accostamento tanto gratuito quanto sgradevole. Associare il nome e il volto di una persona che in queste ore (poi si vedrà se giustamente o a seguito di un’ondata emotiva) è diventata il simbolo della vigliaccheria ai militanti di un partito non è andata giù.
La satira è satira. E ha il diritto di essere dissacrante e non fermarsi davanti a nulla. Ma lo stesso diritto, si può dire, lo hanno i lettori a cui l’accostamento non fa ridere. Ed in effetti, soprautto sui social network, si è scatenata la polemica. Soprattutto tra i militanti del Pd e il Fatto quotidiano, tra i quali non è mai corso buon sangue. Tra tante frasi e commenti, una sembra particolarmente pungente; il Fatto giornale di destra letto da quelli di sinistra. Giudizio altrettanto duro.
La domanda a cui rispondere è: storicamente la demagogia e il populismo sono di destra o di sinistra? Chi ha studiato Gramsci lo sa… ma il dibattito è aperto.