Il Pd è finito: parola di Michele Emiliano
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Il Pd è finito: parola di Michele Emiliano

Il sindaco di Bari attacca: troppo legata al passato, senza capacità di innovazione. La lista civica nazionale con De Magistris è necessaria. Sarà polemica?

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26 Febbraio 2012 - 17.59


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«Il Pd è in mano a gente troppo legata al passato, senza capacità di innovazione. Voglio bene a Bersani, ma non è stato in grado di trasformare il partito nello strumento di cambiamento del Paese. Per questo ci vuole una lista civica, altrimenti chi si candida più con questi partiti?».

Lo dice Michele Emiliano, sindaco di Bari, alla Zanzara su Radio 24. «Sono un rompiscatole – dice ancora Emiliano – ma senza di me il Pd sarebbe noioso e anche incomprensibile ai cittadini comuni. La lista civica nazionale con De Magistris è necessaria per acchiappare quei nomi della società civile che non si fidano più e non si fanno più fregare dai partiti. Solo così possiamo vincere le prossime elezioni». Sui nomi ai quali pensa, Emiliano risponde: «Landini della Fiom per esempio, è una personalità straordinaria- dice Emiliano – ma facendo dei nomi rischio di mettere fuori gioco molte persone. Mi piacerebbe molto Gian Antonio Stella oppure Pino Aprile. Ingroia? Se dicessi qualcosa lo rovinerei. Emiliano? Io voglio fare il presidente della Puglia, è chiaro».

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«Il Pd – aggiunge il sindaco di Bari alla Zanzara – deve stare con la Fiom, non capisco tutte queste discussioni sulla manifestazione. Il partito deve stare dalla parte degli operai e andare al corteo. Con alcuni sindacati possiamo anche litigare, ma non possiamo stare dall’altra parte».

E Monti? «L’ho chiamato Badoglio – spiega Emiliano – e non me ne pento. Rispetto a quello che c’era prima non c’è paragone, ma è responsabile del disastro economico che stiamo vivendo. Ha fatto il consulente delle maggiori banche del mondo. Resto un suo avversario politico. E poi è ancora troppo succube di Berlusconi, sembra che abbia in tasca gli indirizzi e i numeri di telefono del Cavaliere. Se fosse un vero liberalizzatore dovrebbe toccare il mercato pubblicitario della televisione, intaccando il vero potere. Ma non lo farà mai».

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