Primi cittadini pronti a valutare l’ipotesi di scendere in piazza e di bloccare il trasferimento del 50% delle risorse dei Comuni alla tesoreria dello Stato se il governo non metterà mano rapidamente al patto di stabilità e ai criteri di ripartizione dei proventi dell’Imu. E’ un vero e proprio ultimatum quello lanciato durante un incontro sul rapporto Stato-Enti locali organizzato dal Pd, cui hanno partecipato, fra gli altri, il presidente nazionale dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, e i sindaci di Milano e Torino, Giuliano Pisapia e Piero Fassino. E il primo banco di prova, per capire le intenzioni dell’esecutivo, sarà l’incontro in programma la prossima settimana fra il premier Monti e la stessa Anci. “Il grido delle comunità locali non è per scassare i conti del Paese, ma per avere più coesione sociale e per aiutare il Paese a crescere”, ha dichiarato Delrio.
Fra le proposte presentate quella di calcolare in modo diverso le spese per investimenti rispetto a quelle correnti, privilegiando le prime; escludere dal Patto di Stabilità le spese per le ondate di maltempo eccezionale, per l’edilizia scolastica e per il riassetto idrogeologico; studiare un diverso riparto dell’Imu, aumentando la quota lasciata al Comune dal 50% al 70% (da 12,2 a 15,8 miliardi di euro) operando una riduzione di pari importo dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni; permettere ai Comuni di riaccendere mutui per investimenti e, infine, sbloccare i pagamenti verso i fornitori.