Come riferito a Globalist da fonti vicinissime alla Lega, Rosy Mauro ha ormai deciso di dare le dimissioni dalla vice-presidenza del Senato. Sta solo trattando sui tempi e suoi modi dell’annuncio. Dopo il passo indietro di Umberto Bossi e del figlio Renzo, una mossa inevitabile per la senatrice, soprattutto dopo le parole di ieri di Roberto Calderoli: «Credo non vi sia nessun obbligo giuridico, ma penso che sarebbe assolutamente opportuno e giusto se anche Rosy Mauro desse le dimissioni da vice-presidente del Senato, per dimostrare di voler più bene alla Lega che a loro stessi».
Nell’indagine sui fondi neri della Lega portata avanti dai pm di Napoli Henry John Woodcock e di Milano Paolo Filippini, è emerso finora come siano stati pagati con i soldi del partito i diplomi e le lauree della senatrice e del suo amante/fidanzato Pier Moscagiuto, ex poliziotto, cantante a tempo perso e ora suo segretario particolare. In tutto circa 130 mila euro per far avere loro il pezzo di carta.
Finora la Mauro, a parole, non aveva mostrare la minima intenzione di lasciare le sue cariche. Dopo le notizie pubblicate dai giornali la settimana scorsa sul suo coinvolgimento nella gestione allegra dei fondi pubblici della Lega, aveva pubblicato una nota in cui dichiarava: «Nego nel modo più assoluto ogni addebito, contesto questa campagna mediatica denigratoria in ogni sua forma; ogni questione riguardante la mia persona o il Sindacato è assolutamente legale e ciò verrà dimostrato documentalmente in ogni sede». A breve le cose dovrebbero cambiare.
