Fornero, la battuta sbagliata al momento sbagliato
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Fornero, la battuta sbagliata al momento sbagliato

La ministra suggerisce di privatizzare la disabilità, in un convegno sui disabili. E lascia di stucco la sala. [Marco Fiorletta]

Fornero, la battuta sbagliata al momento sbagliato
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26 Maggio 2012 - 16.47


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di Marco Fiorletta

Diciamoci la verità, sarebbe facile, oggi, scrivere su Grillo e i grillini, sulle spaccature, sui veleni e sui coltelli, su Santoro e Travaglio, insomma sul quel grande magma che si è spostato da destra e sinistra verso l’indefinito mondo del populismo, della demagogia e del qualunquismo. Sarebbe facile parlare di scomuniche più o meno date dalla Chiesa e dalle sette, ma, non essendo monomaniacale, parliamo d’altro.

Parliamo di Berlusconi, il “politico” che ho chiamato per lungo tempo nanoscurodellademocrazia. Lo rivoglio, ridatecelo, per favore. Con lui si andava sul sicuro, si sapeva sempre, da quel politico guitto qual era ed è, che avrebbe fornito a tutti noi qualcosa da dire, fosse anche solo una battuta da consumare al bar mentre si sorbiva il caffè. Ridatecelo perché egli è la conferma delle nostre analisi politiche, di cose dette da anni che, spacciandole, lui, per novità, ci fanno sentire politologi di prim’ordine.

E comunque, pur nella loro inettitudine e non poca demagogia, non erano arrivati al punto del governo dei tecnici, in particolar modo della cosiddetta ministra del lavoro Fornero. Privatizzare la disabilità, idea rivoluzionaria che in parole povere vuol dire abbandonare a se stesse le famiglie già duramente colpite. Vuol dire ulteriore penalizzazione di chi già paga un conto salato alla società in termini economici e sociali. Ma da dove le vengono certe idee? Da dove trae spunto per riuscire sempre a dire qualcosa di sbagliato al momento sbagliato e nel posto sbagliato?

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All’indirizzo [url”http://www.fishonlus.it/”]http://www.fishonlus.it/[/url] potrete approfondire l’argomento, ma in parole povere la ministra è andata a parlare di corda in casa dell’impiccato, non so se ha pianto ma di certo avrà fatto piangere di rabbia più di qualcuno. Ecco, ridateci Berlusconi e i berluscloni e i berluschini, i megafoni viventi e i compratori di voti, fino a questo punto non c’erano arrivati. Non erano nemmeno arrivati a pensare di regolare le spese sanitarie secondo la dichiarazione dei redditi che altro non è che un modo per colpire i soliti noti.
Tecnici? Ma de che, aho!!!

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