Appartamenti discreti in centro con dentro escort già “saldate” da Faustino Giacchetto, grande gestore della pubblicità in Sicilia. Metodo antico e sempre efficace per aprire le porte del Palazzo e le casse pubbliche. Appartamenti discreti ma non troppo, se è vero come è vero che agli atti dell’indagine della Guardia di Finanza ci sono decine e decine di intercettazioni telefoniche che illustrano abbondantemente il ”metodo Giacchetto” per ingraziarsi i politici e ottenere ghiotti appalti sui grandi eventi nell’Isola.
Nelle carte della Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica di Palermo ci sono nomi che scuotono i piani alti della politica. E’ vero, ancora non ci sono iscritti nel registro degli indagati, perché non emergono fatti di rilievo penale, ma è anche vero che gli inquirenti vogliono capire fino in fondo quali fossero i rapporti fra i politici che emergono dalle carte e mister Giacchetto, re della pubblicità e dei grandi eventi. I magistrati si chiedono a quale titolo usufruissero dei suoi favori. Dicevamo dei nomi. Si comincia con quello esplosivo di Francesco Cascio, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, il parlamento dell’Isola, e probabile candidato, in autunno, alla carica di Presidente della Regione. Poi, quello del deputato regionale Francesco Scoma, quindi quello del senatore Enzo Galioto, e ancora quello del coordinatore dell’Mpa, Giovanni Pistorio. La lista prosegue con i nomi del deputato regionale Luigi Gentile e di Giuseppe Scalia, parlamentare nazionale del Pdl.
Adesso, la Guardia di Finanza lavora sull’hard disk del pc del manager Faustino Giacchetto, che le fiamme gialle hanno trovato nascosto nel cesto della biancheria sporca ( scelta assai significativa…). La convinzione è che nell’hard disk ci siano i dettagli del “sistema Giacchetto” per non avere rivali nell’assegnazione degli appalti e dei servizi. Appalti ottenuti da una costellazione di società, tutte riconducibili, alla fine, a mister Grandi Eventi.
Originario della provincia di Agrigento, Giacchetto è da tempo molto noto nella Palermo che conta. Così come Daccò, che a Milano distribuiva favori ai manager del San Raffaele, Giacchetto sapeva come fare con i politici siciliani che determinano le cose. Mezzi antichi, ma efficaci, tradotti in tanti, tanti soldi. C’è da capire se i favori si fermavano – come dire -agli occhi e alle curve delle ragazze distribuite negli appartamenti compiacenti del centro, o andavano oltre. In effetti, basterebbe provare che le ragazze rientravano nel consolidato metodo “do ut des”.