Si cominciano a delineare i candidati e gli schieramenti per le prossime elezioni in Lombardia. Nel giro di pochi minuti sia l’ex sindaco Gabriele Albertini, per il campo del centrodestra, che Umberto Ambrosoli, per il campo del centrosinistra, hanno annunciato la loro candidatura. Con Maroni che non ha intenzione di tirarsi indietro.
L’ex sindaco di Milano ha deciso alla fine di correre alle prossime elezioni regionali della Lombardia alla testa di una lista civica. Albertini ha il sostegno del governatore uscente Formigoni, di molte personalità del campo moderato. Il Pdl non ha ancora scelto ufficialmente, preoccupato di salvaguardare l’alleanza con la Lega.
Intanto si è convinto anche il figlio di Giorgio Ambrosoli, Umberto, che ha deciso di rendersi responsabile a candidarsi per il centrosinistra alle prossime regionali. Il 21 ottobre aveva annunciato che non si sarebbe candidato. Ora su insistenza non solo dei partiti il passo avanti. In una nota Ambrosoli ha spiegato: «Renderò noto a breve l’ampio e qualificato elenco di coloro che -preliminarmente- mi hanno sollecitato con spirito civile a dichiarare disponibilità a candidarmi alla Presidenza della Regione Lombardia per consentire un cambiamento vitale per le condizioni democratiche di questa istituzione».
In casa Lega Maroni fa sapere: «Non ho paura di nulla. Nemmeno di correre da soli». La decisione è rimessa alla riunione del consiglio federale ma il segretario della Lega parla già da candidato. «Stimo Ambrosoli, mi auguro che possa partecipare. Sarà una bella partita. Io ho la mia storia, il mio profilo, il mio progetto. Vedremo chi preferiranno i cittadini lombardi». Poi, parlando della possibile candidatura dell’ex sindaco di Milano Albertini, poi diventata ufficiale, Maroni ha continuato: «Noi siamo al governo della Regione Lombardia dal 2000 e abbiamo condiviso le scelte operative. Io voglio vedere se ci sono le condizioni per proseguire questa collaborazione: è chiaro che non posso accettare un prendere o lasciare, che si chieda alla Lega di accodarsi».
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