”Mi risulta che sono in vantaggio,
ma questo non vuol dire che c’è una rincorsa forsennata per
vincere al primo turno. Se questa storia finirà stanotte, bene.
Altrimenti si fa tutti un’altra bella settimana di queste
bellissime primarie”. Parola del segretario del Pd Pierluigi Bersani, che si dice pronto ad affrontare il
ballottaggio e sottolinea che, ”comunque vada, anche Renzi
starà nel Pd”.
”Se va male a me, rimango a fare il lavoro che sto facendo.
Se va male a lui, credo che anche Matteo continuerà tranquillamente a fare quello che fa oggi”. Fino al congresso,
dove ”chiunque potrà decidere di impegnarsi e fare le scelte
che crede”, dichiara Bersani. ”Questa consultazione serve a
decidere soltanto chi sarà il candidato premier dei
progressisti. Chiunque pensi che questa è l’ora per fare
bilanci e bilancini si sbaglia”.
Il leader del Pd assicura che dopo il voto tutti i candidati
staranno ”dalla stessa parte”. ”A primarie finite chiamo
Renzi, Vendola, Puppato e Tabacci attorno a un bel birrozzo, e
anche se perdo offro io”.
Bersani ribadisce che ”il lavoro è la prima
cosa”, e a Vendola, che ieri lo ha accusato di aver abbandonato
i lavoratori e la Cgil, risponde: ”Voglio bene a Nichi ma lui
stesso sa che non è vero, di fronte al lavoro e ai lavoratori
io non sceglierò mai la realpolitik”.
Sulla ventilata ridiscesa in campo di Berlusconi, col
conseguente annullamento delle primarie del Pdl, ”per chi come
loro ha sempre avuto un imperatore, è difficile adesso passare
dall’imperatore alla democrazia”, commenta. ”Quello che è
successo ieri è la dimostrazione di come di la’ ancora ci sia
lo stesso imperatore”.
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