Bersani da Monti: leali fino alla fine
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Bersani da Monti: leali fino alla fine

Il candidato premier del centrosinistra a colloquio dal premier. "Arrivare a scadenza naturale". "Monti nella squadra? Non lo tiro per la giacca".

Bersani da Monti: leali fino alla fine
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5 Dicembre 2012 - 21.38


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Un faccia a faccia, franco, su tutta la “lenzuolata” di problemi che il paese dovrà affrontare nelle prossime settimane. Non è certo la prima volta che Pierluigi Bersani e Mario Monti si vedono per un colloquio, ma certo è la prima volta che Bersani si presenta da candidato premier. Insomma, teoricamente dovrebbe essere quello che vuole togliere di mezzo Monti.

Ma è passato da un pezzo il tempo in cui la sinistra assicurava che il governo tecnico sarebbe stata una “parentesi”. Ore è Berlusconi quello che vuole staccare la spina. Bersani, invece, pensa che vada più che bene votare a aprile, e insiste nella volontà strategica di tenere separate amministrative da legislative. Nonostante qualcuno nel Pd la tentazione di sfruttare l’onda lunga ce l’ha.

Ma non Bersani “il competente” (come l’ha definito l’imprenditore De Benedetti stasera alla trasmissione televisiva Otto e mezzo) che invece reputa più giusto far fare una serie di riforme che tanto al centrosinistra non riuscirebbero mai causa differenze interne – a Monti, in modo da tenere il più lontano possibile lo spettro dello spread. E in modo da rassicurare l’Europa.

Leggi anche:  Bersani su Meloni: "Fa la piaciona all'estero e la furiosa in Italia, vuole solo la rivincita"

A chi gli chiede se anche Monti sarà della squadra (sicuro se non viene raggiunta una maggioranza sufficiente) Bersani risponde scherzando: “Che squadrone” No vorrei annettere proprio tutti…Non credo sia utile al paese tirare Monti per la giacca, e io non lo farò”.

Durante il colloquio sono stati diversi i temi affrontati tra cui lo scottante dossier sanità e l’altrettanto scottante dossier Ilva. Bersani ha ance voluto chiarire che – secondo il Pd – se le cose stanno andando meglio è ancora lungo lo sforzo da fare, e che probabilmente la ripresa non sarà nei termini previsti dal governo, visto che l’Ocse già ha una previsione al ribasso. Tutti problemi che cadranno sulle spalle del prossimo premier.

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