Quello che stupisce di scorrendo la lista di spese folli della (ex) consigliera Nicole Minetti è la presenza di un libro. L’ex igienista dentale infatti, tra gli indagati per peculato nell’inchiesta della procura di Milano sulle spese dei consiglieri regionali lombardi con i soldi pubblici, si è tenuta lo scontrino da 16 euro (sedici!) e se li è fatti rimborsare. Tutto però si chiarisce andando a vedere il titolo del libro: Mignottocrazia di Paolo Guzzanti, berlusconiano pentito e dal dente avvelenato. Un libro fondamentale per il suo aggiornamento politico.
Ma al di là della facile ironia, e nonostante gli scandali per le spese dei politici si siano sprecati negli ultimi tempi, fa impressione venire a sapere che, per portare aventi la sua impegnativa attività politica, la Minetti ha dovuto spendere 832 euro un aperitivo all’hotel principe di Savoia e 400 euro una cena da Giannino, il ristorante frequentato da calciatori e vip.
Naturalmente, per non trovarsi impreparata al Pirellone, l’ex consigliera aveva bisogno anche di un iPad, quindi si è fatta pagare con soldi pubblici i 750 euro spesi. Peccato che la la Regione Lombardia ne avesse già dato uno ad ogni consigliere. Sarà stata sbadata. In tutto decine di migliaia di euro dei nostri soldi che in qualche in modo saranno fruttati, anche se al momento ci sfugge dove siano finiti questi frutti.