Pd primo partito, montiani fermi al 15%
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Pd primo partito, montiani fermi al 15%

Sondaggio di Mannheimer. Il Pd supera il 30%, il Pdl è al 19, Monti e alleati al 15. Cala Grillo. E Sel corre il «rischio Ingroia». Il centrosinistra sfiora il 40%. <br>

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6 Gennaio 2013 - 10.51


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Meno indecisi. La campagna elettorale ormai battente, smuove gli indecisi. La quota di chi non sa o non vuole indicare la propria intenzione di voto nei sondaggi, attorno al 40-50% all’inizio di dicembre è oggi inferiore al 40%. Chi incassa da questi potenziali ex astenuti o non votanti? Il Berlusconi straripante sugli schermi televisivi, passerebbe dal 13-16% d’inizio dicembre al 17-19% di oggi. Recupero di ex elettori del centrodestra delusi. Comunque ben lontani da quel 40% per cento promesso dal Cavaliere. Sempre a destra, Fratelli d’Italia con La Russa, Meloni e Crosetto, valutata tra l’1 e il 2%, e La Destra di Storace, attorno al 2%. Nelle speranze di Berlusconi, andrebbero aggiunti i voti raccolti dalla Lega, dati al 6%.

Scommessa Senato. I premi di maggioranza per il Senato attribuiti su base regionale diventano decisivi. Lazio, Sicilia e Lombardia hanno un numero dei seggi rilevante e quindi decisivi. L’alleanza del Pdl con la Lega potrebbe ottenere il premio di maggioranza in Lombardia e pesare sui numeri del Senato. Con la contraddizione politica di favorire di fatto Monti nell’alleanza col Pd sicuro vincente alla Camera. Perché il centro non è grande. Lista Monti alleata con l’Udc, Italia Futura di Montezemolo e Fli, vale -secondo i sondaggi- il 14-15%. La lista del presidente del Consiglio conquisterebbe circa il 9%. Situazione friabile, con gli analisti che prevedono un massimo del 20 per cento di consensi.

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Il centrosinistra. Il Pd resta il maggiore partito italiano, attorno al 32-33%. Sel, che è alleata con il Pd, ottiene circa il 4%, anche se minacciata dalla nuova lista di Ingroia. Psi,1%. La coalizione di centrosinistra ruota attorno al 40% dei voti. Questo alla Camera dei deputati. L’esito del Senato e la possibilità di governare da soli -abbiamo visto prima- dipenderà dalla distribuzione dei voti nelle singole regioni. Scende invece il Movimento 5 Stelle, con circa il 13-14% di consensi. Non basta più la semplice protesta. La presenza di «Rivoluzione civile» di Ingroia, che raccoglie un per ora ipotetico 2-3% col calante Di Pietro, sottrarrebbero altri voti.

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