Ci è rimasto male Michele Santoro alle accuse che gli sono piovute addosso dopo la puntata della settimana scorsa in cui ha avuto come ospite. quasi un faccia a faccia tra lui e il suo “vecchio nemico”, Silvio Berlusconi. Puntata di “Servizio Pubblico”, quella della settimana passata, attesissima e che aveva lasciato tutti con l’amaro in bocca: bravissimo Belrusconi a tenere testa ai suoi “accusatori” e alla fine una frase di Santoro “gli accordi erano che non saremmo entrati nel merito dei processi” che aveva fatto scattare le accuse di “trasmissione truccata”.
L
Santoro ha smontato punto per punto le accuse di ‘intelligenza
con il nemico’, spiega che i famosi “accordi” rinfacciatigli
sono normali “in uno
studio con centinaia di persone, ma lo sapete come funziona la
par condicio?” e che “non si puo’ dire che Berlusconi fa il 33
per cento di ascolti, perché chi è in studio qui cosa fa?”.
“E perche’ allora Repubblica ha messo la nostra trasmissione in
homepage?”, domanda prendendo di petto le critiche arrivate dai
grandi quotidiani.
E sono proprio i quotidiani dei grandi editori il suo bersaglio finale: loro i generali che dormono nei letti di lana, Santoro il bersagliere sul terreno: “Tutto
questo – sottolinea Santoro – non succede a caso. I fanti
combattono nel fango, i generali no, loro restano al riparo,
come nel ’15-’18. I generali non stanno nel fango, loro
aspettano che tempo che fa, e se piove… La guerra è
scoppiata ma loro, comunque vada, la vinceranno lo stesso”.
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