Questa epopea italica può essere raccontata in due modi. Uno appartiene alla serie “ancora uno sforzo”, l’altro invece appartiene alla serie ” siamo sempre alle solite, Calimero”…..
Succede infatti che quasi tutti i giornali nazionali ci informano che dalle parti del Pdl è in corso una discussione dura; escludere “gli impresentabili” dalle liste elettorali. “Ci costano un milione di voti”, avrebbero sentenziato i sondaggisti del partito.
E così Silvio Berlusconi si accingerebbe a un repulisti pesante: si parla di Cosentino, Milanese, Dell’Utri, Laboccetta, Papa, Scaiola, e altri. Per loro il presidente del Pdl starebbe per pronunciare il famoso “non possumus”, fuori dalle liste perché inquisiti o condannati per reati di una certa gravità. La chiamano, i giornali, “la linea Alfano”. Ma…
Nell’ elenco, a quanto è dato capire, non ci sarebbero né il Celeste, cioè il governatore della Lombardia, Formigoni, nè il suo collega siciliano Lombardo, né quel coordinatore del pidielle, Verdini, che pure è stato convocato dai magistrati proprio il 24 dicembre ultimo scorso, sui giornali si è parlato di accuse pesanti.
Forse i criteri non sono quelli evocati nei titoli dei grandi giornali, ma non è tutto.
Viene infatti naturale domandarsi: ma ad assumere questa decisione non è Silvio Berlusconi? E lui non è condannato in primo grado e inquisito a Milano?
“Meglio invocare “ancora uno sforzo” o il più realista “siamo alle solite Calimero”?
Post scriptum: sembrerebbe quest’ultimo, infatti già si parla di “ripensamento” pdl; gli “impresentabili” tornerebbero presentabili. Strano….
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