Attacco frontale di Vendola a De Magistris
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Attacco frontale di Vendola a De Magistris

"Rivoluzione civile ha cercato l'accordo con il centrosinistra, non ci divide Monti ma Napolitano", ha detto il leader di Sel.

Attacco frontale di Vendola a De Magistris
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24 Gennaio 2013 - 19.25


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Alla fine il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola, è sbottato. Anche perché i sondaggi danno la sua formazione in calo. E se lo è è colpa proprio della nascita di Rivoluzione civile che – nonostante le polemiche – secondo molte persone che tradizionalmente votano a sinistra è l’unica formazione accettabile (Grillo non lo è) e che garantisce la non compatibilità con Monti. Al contrario di Sel che, essendo alleata con il Pd, con ogni probabilità dopo le elezioni dovrà accettare un accordo con la montiana Scelta civica. Che si porta dietro pure Casini e Fini. “Ma quando cercavano l’accordo col centrosinistra non avevano alcuna obiezione”, ha detto il portavoce di Sel.

La storia del “montismo” è una brutta botta di immagine per Vendola. Che, quindi, attacca – pur esprimendo sempre rispetto per le posizioni dei suoi “vicini” – Rivoluzione Civile. L’altro giorno aveva osservato che le liste erano un “guazzabuglio”. E il sindaco di Napoli De Magistris aveva risposto per le rime, colpendo appunto al “cuore” Sel: “A Vendola, verso cui pure nutro stima, vorrei ricordare che il guazzabuglio non è certo quello di Rivoluzione Civile che, in modo chiaro e netto, ha scelto di porsi come alternativa al berlusconismo e al montismo – ha detto Luigi De Magistris – A differenza di SeL, cioè una forza politica che si dichiara di sinistra e che propaganda il proprio anti-montismo, per poi finire alleata del Pd, cioè una forza politica che ha sostenuto, fino a poche settimane fa, il governo Monti e su cui, ancora oggi, gravita l’ombra di un accordo da stipulare dopo le elezioni per governare”.

“Non c’erano queste obiezioni contro
l’ipotesi dell’accordo con Monti da parte di De Magistris o da
parte di Ingroia quando chiedevano di entrare nella coalizione
di centrosinistra”. La critica è pesante, ma il leader di Sel non può permettersi di essere messo all’angolo proprio sull’accusa di dare l’appoggio a Monti. Anche perché lui ci ha provato a lavorare per uno spostamento più a sinistra dell’asse Pd-Sel, tracimato però con le inchieste giudiziarie che hanno travolto l’Idv da un lato, e con la precisa volontà di Bersani di pensare di più all’unità del suo partito – dopo le primarie e la buona affermazione di Renzi – piuttosto che alle “ali sinistre”: “Il problema che divide il
centrosinistra da quella coalizione non è Monti, è Napolitano
– ha aggiunto – e’ l’assedio polemico che loro hanno esercitato
nei confronti del presidente della Repubblica che dal nostro
punto di vista resta il punto di riferimento della difesa
dell’unità nazionale e dei valori della costituzione”. “Se il
Pd avesse dato semaforo verde all’ingresso di Ingroia nella
coalizione – ha continuato Vendola – allora saremmo stati tutti
quanti immuni dal pericolo del montismo. Io mi batto perche’ il
centrosinistra possa avere una vittoria piena e possa portare
il Paese a quella svolta che noi intendiamo evocare – ha
concluso – quando parliamo soprattutto di produrre lavoro e
difendere lavoro”.

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