di Marco Fiorletta
Il prossimo Presidente della Repubblica dovrà nominare un senatore a vita e lo dovrà fare seguendo le indicazioni costituzionali ovvero che il candidato abbia “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”.
Vorrei che fosse fatto il mio nome anche se con la scienza ho poco a che fare, di artistico non sono mai riuscito a fare nulla e per quanto riguarda la letteratura oltre a scrivere sul blog non faccio. In compenso leggo tanto. Però ho un punto di forza, nel campo sociale potrei rappresentare degnamente una larga fetta degli italiani. Quelli che condividono con me il fatto di:
-non aver mai ammazzato;
-non aver mai rubato;
-aver portato sempre rispetto a donne, bambini e anziani;
-aver lavorato sempre con impegno;
-aver aiutato chiunque, nei limiti delle possibilità e delle capacità, senza distinzione di religione, colore della pelle o scelte sessuali;
-di avere una discreta cultura;
e potrei aggiungere altro, tutte quelle cose che fanno di me, e di tanti italiani, delle persone per bene.
Certo, contro di me gioca il fatto che;
-sia stato e sono ancora comunista;
-sia convinto che con i fascisti non si tratta e non si parla;
-penso che la politica non è cosa sporca e debba riguardare tutti;
-i sindacati sono un tassello fondamentale dell’ordinamento democratico di una nazione;
-trovo assurdo che ancora si debba parlare della condizione femminile;
-con le mafie non si tratta e non si convive;
-le tasse debbano pagarle tutti in relazione ai guadagni;
-gli stipendi debbano essere commisurati alle capacità e ai bisogni dei singoli;
-la sanità e la scuola pubblica hanno priorità assoluta;
e potrei andare ancora avanti.
Ecco, sarei il prototipo dell’uomo qualsiasi, non dell’uomo qualunque tornato di moda, se mai lo è passato, becero, demagogico, populista, razzista e altro ancora.