Saranno come sempre le urne a dirlo, altro che sondaggi. Comunque, a guardare quelli di oggi apparsi su alcuni quotidiani la notizia c’è: perché sarebbe falsa la rimonta di Silvio Berlusconi e del Pdl. Le cose starebbero, più o meno, a quando le abbiamo lasciate due mesi fa, alle primarie del Pd. Il partito guidato da Pierluigi Bersani sarebbe infatti avanti addirittura di 12 punti. Imprendibile. Anche se la percentuale degli indecisi sarebbe altissima , addirittura del 30%.
La coalizione Pd-Sel però si porterebbe a casa il 35% alla Camera e anche al senato. Il Pdl rimane al palo al 25%. Grillo benissimo, anche se non sopra al 20% come lui a volte sembra far credere: è fermo al 13%. E sarebbe superato, come dice Monti, da Scelta Civica che avrebbe il 16%. Per ora Rivoluzione Civile e Ingroia vengono dati al 4,5%.
Insomma, vince Bersani. Anche al Senato, dove comunque anche con quel 35% la maggioranza sarebbe debole, a causa della probabile rimonta del Pdl in regioni popolose come la Lombardia e la Sicilia. Ma in ogni caso, anche alla “Camera alta” Pd e Sel potrebbero provare a farcela da soli, senza imbarazzanti accordi.
Il sondaggio – prodotto da Demos nei giorni scorsi, e prima dello scandalo Mps che potrebbe aver oscurato il prestigio di alcuni, a partire da Monti e Pd – è però fortemente contestato da Berlusconi. “Tutte bugie”, ha detto. “Noi abbiamo in mano altri sondaggi. Abbiamo fatto miracoli, rimontato in pochissimo tempo – ha detto il Cavaliere a La telefonata di Canale 5 – il divario è inesistente al Senato e inferiore a 5 punti alla Camera”, ha assicurato Berlusconi. Secondo cui potrebbe non essere finita qui: “La scleta delle ‘liste pulite’ ci sta premiando”.
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