Berlusconi al Tg3 tra Irpef, Mussolini e Balotelli
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Berlusconi al Tg3 tra Irpef, Mussolini e Balotelli

Le solite promesse e le solite (stanche) battute per il Cavaliere intervistato in diretta al Tg3. Sul fascismo dice di essere stato frainteso. Poi attacca Monti, Fini e Casini.

Berlusconi al Tg3 tra Irpef, Mussolini e Balotelli
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30 Gennaio 2013 - 19.43


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Alla ricerca di ogni possibile voto nella sua rincorsa (impossibile?) al Pd, Silvio Berlusconi questa sera si è presentato al Tg3. Truccatissimo, tirato e agguerrito, ha affrontato le domande di Bianca Berlinguer, non senza qualche problema dovuto alla sua incontinenza verbale.

«Da tanti anni», ha confessato subito lo stesso Berlusconi, non era ospite del Tg3. Sorridente ma nervoso il Cavaliere ha ripetuto uno dei suoi tormentoni elettorali, ovvero la necessità che gli italiani votino un grande partito e non sprechino le loro preferenze per quelli che definisce “partitini”: «Io spero di non avere più tra le ruote Casini e Fini, che impedirono sempre una serie di misure. Quindi gli italiani non diano il voto ai vari partitini, Casini, Fini, Monti».

Quanto alla promessa non mantenuta e ora riproposta di riduzione dell’Irpef, «era una cosa che avevamo in mente di fare ma non è stato possibile farlo perché il presidente del Consiglio in Italia non ha gli stessi poteri degli altri premier». Questa volta, invece, sostiene Berlusconi, sarebbe possibile ridurre a due le aliquote Irpef perché «chiediamo agli italiani di darci una piena maggioranza impegnandoci ad usarla per cambiare la struttura costituzionale delle decisioni».

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C’è spazio anche per le polemiche scatenate dalle sue parole su Mussolini. Le ripeterebbe, chiede la Berlinguer: «Era una discussione aperta con qualcuno che stava a fianco a me ed è una dichiarazione
che ho dato stretto fra la massa dei cronisti». E poi: «Che io abbia del fascismo una buona opinione è smentito da tanti anni di mie prese di contatto e io sonoconsiderato da Israele il più amico tra tutti gli europei».

Il mini intervento di Berlusconi al Tg3 si chiude con una battuta (un po’ moscia, a dire il vero) su Balotelli: «Non è un investimento da campagna elettorale, ma è stato un investimento voluto dalla parte tecnica della società. Io ho pensato solo una cosa: Balotelli ha segnato due gol e ha fatto piangere i tedeschi, mentre l’altro Mario, Monti, ha segnato due gol anche lui, l’Imu e il redditometro, e ha fatto piangere tutti gli italiani».

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