Bersani: chi ha fallito non prometta favole
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Bersani: chi ha fallito non prometta favole

Il candidato premier del centro-sinistra contro Berlusconi e la campagna elettorale a colpi di bassa propaganda. Basta false promesse.

Bersani: chi ha fallito non prometta favole
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3 Febbraio 2013 - 10.22


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”Basta battute e spot da chi ci ha
portato sull’orlo del baratro”. Pierluigi Bersani, in un’intervista
all’Unità si rivolge senza mezzi termini a Silvio Berlusconi, criticandone i modi e i contenuti: ”Non permetterò al Cavaliere di fare altre promesse dopo che ha lasciato l’Italia in queste condizioni. Serve un programma di ricostruzione, non battute
propagandistiche”.

Ma il leader del partito democratico fa sapere che l’uscita del premier Mario Monti sul Pd datato 1921 non gli è proprio piaciuta: ”Una battuta da
Berlusconi con il loden – afferma il leader dei democratici. –
Monti non dimentichi dov’è il pericolo, se la prenda con il
problema, non con l’unica possibile soluzione. Chi pensa in
prospettiva di non escludere una possibilità di collaborazione
oggi deve fare attenzione”.
”Discutiamo – invita il segretario del Pd – di come venire
fuori dalla crisi, invece di cercare solo colpi
propagandistici”. E poi un passaggio sul leader del M5S: ”Grillo – spiega Bersani – offre mille euro
al mese per tre anni, Berlusconi e Monti assieme in una giornata
hanno tolto più di 30 miliardi di tasse sul 2014”.

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Per il Pd invece, continua Bersani, ”l’obiettivo è favorire
i consumi e occupazione, una cosa che si può fare abbassando il
carico fiscale per i redditi medio bassi, i lavoratori, i
pensionati e sostenendo gli investimenti che danno lavoro”,
”meno tasse per chi ha bisogno di consumare e per chi ha voglia
di investire – prosegue, – e bisogna rendere più progressive le
imposte che ci sono, a partire dall’Imu, che non dovrebbe essere
pagata da chi ha versato fino a 500 euro”.

”Con Renzi – spiega inoltre il leader del Pd – non abbiamo
fatto nessun patto o messaggio, abbiamo semplicemente mostrato
quel che siamo. Noi siamo l’alternativa ai partiti personali e
siamo gli unici a esserlo in Italia”.

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