“I sindacati sono colpevoli come
i partiti del disfacimento del lavoro”. Parola di Beppe Grillo, che ancora una volta attacca le organizzazioni dei lavoratori,
intervenendo in piazza Castello a Torino dove ha aggiunto: “E’
immorale che un amministratore delegato guadagni 1500 volte in più
dei suoi operai”.
Nessuna novità. Il comico genovese aveva già attaccato i sindacati, paragonandoli ai partiti politici e dicendo che devono essere aboliti. E il segretario della Fiom Maurizio Landini aveva risposto a tono: “Sarebbe utile che Grillo non arrivasse a ragionamenti simili a quelli di Marchionne. Lasci che siano i lavoratori a scegliere i propri sindacati e, se davvero vuol dare un contributo per rendere più democratico il nostro paese, quando andrà in Parlamento faccia una legge sulla rappresentanza”.
“Grillo- aveva aggiunto Landini – dovrebbe ricordarsi, anche per le origini che ha dichiarato di avere, che i sindacati dei lavoratori sono stati un baluardo della democrazia in questo paese. Se c’è una costituzione fondata sul lavoro è proprio perché il lavoro ha avuto la possibilità di esprimersi, difendendo la democrazia in questo paese e permettendo a tutti, anche a Grillo, di dire le cose che sta dicendo, di fare le battaglie che sta facendo”.
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