“Il grido è: arrendetevi”. Beppe Grillo ha affrontato così ieri piazza Duomo a Milano: “So che qui ci sono stati altri comizi, si sente un po’ odore di naftalina”. La gioca tutto su questo, il comico genovese. Sulla capacità di tenere la piazza e sul vecchio sistema che mostra le crepe. “Siamo nati tre anni fa senza soldi, con i giornali e le televisioni contro e adesso siamo la terza, no la seconda, no la prima forza politica del paese”, ha detto Grillo nel corso del suo comizio. “Voglio una visione a due generazioni – ha aggiunto – non a due legislature”.
“Sta finendo un’epoca e allora si vogliono coalizzare e zampettano in tv; vanno in tv a prenderci per il culo. Se ne devono andare tutti a casa”. “Ribaltate tutto, fatelo voi per favore”, urla alla folla. Non è escluso, anche se lo staff non conferma, che Grillo riesca nel colpaccio di portare Adriano Celentano, in carne ed ossa o in collegamento video, in una piazza, magari quella di San Giovanni a Roma, per il comizio conclusivo di venerdì.
Anche Dario Fo è salito sul palco di Beppe Grillo a Milano. Il premio Nobel per la Letteratura è rimasto pochi minuti sul palco assieme a Grillo e poi ha spiegato che «l’Italia è fatta da persone come lui». L’ultima volta che Fo era salito su un palco in piazza Duomo a Milano era stato nel maggio del 2011 in occasione della vittoria di Giuliano Pisapia alle elezioni comunali. «È il ribaltone», ha risposto ai giornalisti che, mentre lasciava il comizio gli chiedevano un giudizio sul periodo storico attuale: «Lo guardo con speranza? Beh, il ribaltone sempre, cambiano le cose e il modo di vedere».
La nuova linea è quella apparsa sul blog: “Arrendetevi! Siete circondati dal popolo italiano. Uscite con le mani alzate. Nessuno vi toccherà. Il vostro tempo è finito, non abusate della fortuna che vi ha assistito finora”. “Fate una pubblica ammissione di colpa e chiedete agli italiani di perdonarvi”.
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