Berlusconi: ritorno al voto non utile, riflettiamo
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Berlusconi: ritorno al voto non utile, riflettiamo

Il giorno dopo i clamorosi risultati elettorali il Cavaliere apre a una possibile grande coalizione: «Ora tutti riflettano su cosa è meglio per l'Italia. Basta spread»

Berlusconi: ritorno al voto non utile, riflettiamo
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26 Febbraio 2013 - 11.15


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Silvio Berlusconi, ospite della Telefonata su Canale 5, commenta la quasi rimonta del centrodestra e apre, con molta cautela, a una possibile “grande coalizione”: «Non è utile un ritorno al voto. Ora tutti riflettano su cosa si può fare di utile per l’Italia; e la riflessione prenderà qualche tempo». Spiega poi il Cavaliere: «Qualche risultato positivo si è avuto: non entrano in Parlamento personaggi come Fini, Ingroia e Di Pietro, giustizialisti di cui nessuno sentirà la mancanza».

«Bisogna riflettere per il bene dell’Italia – ha aggiunto Berlusconi – e tutti devono acconciarsi a fare qualche sacrificio ma credo che quest’Italia non possa non essere governata e quindi bisognerà vedere su quali programmi si potrà convenire da parte delle varie forze politiche».

Il Cavaliere poi, come ormai da consuetudine, attacca la Germania, l’Europa e i mercati. «Basta con questa storia dello spread: abbiamo vissuto felicemente per tanti anni. È un’invenzione di due anni fa. Lasciamolo stare, non confrontiamoci sempre con la Germania. Abbiamo sempre fatto a meno dello spread, continuiamo a farne a meno. I mercati? Sono indipendenti e matti, vadano per la
loro strada», ha detto questa mattina l’ex premier.

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«Io per quanto mi riguarda sono tranquillo, ho la coscienza a posto perché questa campagna
elettorale in cui mi avevano richiamato indietro mentre avevo già fatto un’altra scelta di vita l’ho condotta dal primo all’ultimo minuto strenuamente, ho smentito tutti andando a combattere in tutte le fosse dei leoni, da Santoro, da Floris e dall’Annunziata», ha detto Silvio Berlusconi a La Telefonata. «Mi spiace soltanto di non aver potuto affrontare le piazze perché i responsabili della mia sicurezza, i carabinieri, mi hanno fortissimamente sconsigliato dopo l’attacco di tre anni fa. Mi spiace perché ero abituato alle stesse presenze che ha avuto Grillo e potevamo trarre dalle piazze benefici soprattutto per quello che significano in televisione come influenza su chi guarda», ha concluso il Cavaliere.

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