«Sarò presidente di tutti, anche di chi non mi ha votato», ha detto la neopresidente della Camera Laura Boldrini nel suo primo discorso all’assemblea di Montecitorio. «Cercherò di portare assieme a ciascuno di voi, con cura e umiltà, la richiesta di cambiamento che alla politica oggi rivolgono tutti gli italiani, sopratutto – sottolinea – i nostri figli».
«Facciamo di questa Camera la casa della buona politica», questa la richiesta della neo eletta alla presidenza della Camera dei Deputati Laura Boldrini, nel suo lungo e applaudito discorso. Il primo ringraziamento istituzionale è per il Presidente Napolitano «custode rigoroso» dell’unità del Paese. Poi ai giovani appena eletti in Parlamento: «Auguri di buon lavoro a chi siede per la prima volta in quest’aula».
Ascolto a sofferenza sociale – La Boldrini, eletta con 327 voti, dice: «Arrivo a questo incarico dopo aver trascoros tanti anni a difendere i diritti degli ultimi in Italia e in molti paesi del mondo. È un’esperienza che metterò a servizio della Camera». Il nuovo presidente dei Deputati è una donna abituata a guardare il mondo dalla parte degli ultimi e dei poveri. «Farò in modo che questa Istitutizione sia luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno. Il mio pensiero – continua – va a chi ha perduto certezze e speranze. Dobbiamo restituire dignità a ogni diritto» e «ingaggiare una battaglia vera contro la povertà e non contro i poveri».
La terza carica dello Stato ci tiene a sottolineare il dovere del Parlamento di «garantire ogni diritto» sancito dalla nostra Costituzione, di «sapere ascoltare la sofferenza sociale, e quella delle nuove generazioni che spesso sono costrette a portare i loro talenti fuori dall’Italia».
Proteggere le donne– Standing ovation del centrosinistra e di M5S nell’Aula della Camera qunado la presidente Laura Boldrini ha parlato della necessità di difendere i diritti delle donne. Quanto al Pdl, solo alcune deputate si sono unite in piedi nell’applauso. «Dovremmo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore, ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità del Parlamento».
Vicino ai detenuti e agli esodati – E continua: «Stiamo accanto a chi è caduto, a chi non ha saputo rialzarsi», ai detenuti «che vivono in una condizione disumana e degradante, come ha denucniato la Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburbo». E poi il lavoro come «priorità»: «Diamo gli strumenti a chi ha perso il lavoro», a chi non può nenache usufruire della cassa integrazione, agli esodati; «ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale dell’economia italiana, oggi minacciati dalla crisi». Ridiamo «fiducia ai pensionati che hanno lavorato tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti», dice la Boldrini.
In ricordo delle vittime della mafia – Il presidente della Camera ricorda le vittime dei terremoti e chi «subisce ogni giorno la scarsa cura del territorio italiano» da perte delle istituzioni. Pochi applausi del Pdl in aggiunta a quelli generali solo quando Boldrini ha ricordato la lotta alla mafia. Tutti in piedi, però, nel ricordo di Aldo Moro, di cui oggi cade l’anniversario del rapimento. «Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per la nostra istituzione», vittime commemorate da Don Luigi Ciotti oggi a Firenze: «siamo vicini a chi oggi ricorda i morti per mano mafiosa. Al loro sacrificio questo paese deve molto. E molto dobbiamo al sacrifio di Aldo Moro e della sua scorta che ricordiamo con commozione oggi». «In Parlamento – dice – sono stati scritti questi diritti ma sono stati scritti fuori da qui, liberando l’Italia e gli italiani dal fascismo».
Verso un nuovo Parlamento – Poi, rivolgendosi ai suoi colleghi deputati, afferma: «È un Parlamento largamento rinnovato. Diamo dignità alla nostra istituzione. Rendiamo il Parlamento e il nostro lavoro trasparenti, in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani». La Boldrini auspica poi un nuovo rapporto con l’Europa: «Lavoriamo perché l’Europa torni a essere un sogno, un approdo certo per i diritti delle persone, un luogo di libertà e pace». «Un pensiero per i tanti troppi morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce. Un mare che dovrà diventare un ponte verso altri luoghi».
E conclude: «La politica deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione».
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