Il nome di Prodi fa infuriare il Pdl. Berlusconi teme l’arrivo sul Colle del suo vero nemico. Appena ha sentito che una buona fetta della base grillina esprimeva favore per l’ascesa di Romano Prodi, è partita la guerra. Subito sui liberi giornali dell’area. Mortadella è tornato. immaginabile lo stile giornalistico e l’oggettività dei modi e dei toni: se al Capo dà fastidio, dà fastidio a tutti.
Così dopo la torcida mediatica è arrivato il momento del commento domenicale. La Bernini e Capezzone hanno accolto la dichiarazione di Vendola pro-Prodi come un’offesa alla libertà. E Monti è accorso per spiegare che serve un nome eletto a grande maggioranza. Ma chi? I Brunetta boys stanno studiando soluzioni. Ma certo è che, al di là di tutto, se occorre un nome non sgradito a Silvio che ha preso tanti voti, sarà anche il caso che non sia sgradito ai grillini e, ovviamente al Pd-Sel.
E qui la storia si ingarbuglia. Perché per essere di larghe intese deve piacere ai tre gruppi che hanno raccolto maggiori voti, non a due su tre. O no? Si fa largo Rodotà. Vedremo intanto che cosa sceglieranno i grillini per non far soffrire Grillo e Casaleggio.
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