E se fosse davvero Prodi il nome scelto con le quirinarie dal M5s per l’elezione del prossimo Capo dello Stato? «Se fosse lui, io scompaio dalla circolazione. Prodi è la negazione dello spirito del Movimento 5 Stelle». Di più: «Se uscisse il suo nome non sarei più un simpatizzante del Movimento», è la “minaccia” lanciata da Paolo Becchi dai micorofoni di “Un Giorno da Pecora” su Radio2.
«Come Presidente della Repubblica io voterei per Rodotà o per Zagrebelsky, entrambe persone di prestigio, entrambi nomi che metterebbero in discussione e in difficoltà il Pd», spiega l’ordinario di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Genova, considerato l’ideologo grillino.
«Prodi secondo me è stata una provocazione, oppure un grandissimo errore del Movimento», rincara Becchi. «Prodi rappresenta tutto ciò che c’è di vecchio in questo Paese, è – incalza – un nemico del M5s e del popolo italiano». Eppure ha raccolto grandi consensi nelle quirinarie. «Per provocare l’irritazione nel movimento», taglia corto Becchi.
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