Una notte per scegliere bene. Non mancheranno gli incubi. Berlusconi se ci mette la faccia ce la vuole mettere bene. I nomi del capo Pdl sono: Brunetta, Alfano, Sacconi, Schifani. Le caselle da occupare non sono ancora chiare, ma Brunetta e Sacconi non ce li leva nessuno tra economia e welfare, così come la Gelmini viaggia sinistramente sull’istruzione, Alfano sulla giustizia e Schifani sulla difesa. Sarà un braccio di ferro, che inizierà sugli uomini e poi proseguirà sulla pensate elettorali che Berlusconi vuole far diventare realtà.
Scelta Civica in mezzo e un profilo in ribasso ha due carte da giocare: Monti agli esteri e Mauro all’istruzione.
Dall’altra parte c’è un partito smunto, il pd. Immaginate farà crociate per D’Alema agli esteri? Non proprio, ma il peso dell’ex capo della Farnesina si riverberà su tutto il resto. I nomi piddini non sono chiari. Finocchiaro alla giustizia, nel gioco d’incastri potrebbe tornare buona. Se il Pdl piazza i già nominati, potrebbe tornare buono per le Riforme addirittura Violante, dato in corsa anche per la giustizia. Poi ci sono in campo anche Chiamparino, lavoro, Delrio, autonomie locali, D’Ambruoso, giustizia, dove l’affolamento è tanto.
Non sarà un governicchio, ma un governetto sì.
Esecutivo Letta con 18 ministri, di cui 12 con portafoglio – Potrebbe essere di 18 ministri la compagine del governo Letta. Nel caso il presidente del Consiglio sciogliesse positivamente la sua riserva, cioè, nel corso dei colloqui avuti oggi pomeriggio è emerso che l’orientamento sarebbe quello di mantenere complessivamente il profilo quantitativo del governo Monti e cioè 12 ministri con portafoglio e altri senza portafoglio, attestandosi quindi intorno al numero di 18 dicasteri complessivi. È dato per molto probabile il nome di Angelino Alfano come vice presidente del Consiglio dei Ministri.
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