Non è che la soluzione Governissimo non fosse presente sin dall’inizio. Berlusconi quella ha sempre voluto e quella ha ottenuto, senza se e senza ma. Certo, era difficile immaginare l’accordo tra i due opposti, Pd e Pdl, per la gioia del Cavaliere e sotto l’egida del protagonista assoluto di questa scelta Napolitano.
Oggi lo strano governo che mette insieme due minoranze e mezzo avrà la fiducia del Parlamento. Perchè i numeri ci sono e anche nel Pd i più riottosi hanno capito che il Correntone che si è strutturato nel dopo-voto è dilagante. Ha una forza interna enorme, mette insieme i Popolari, i dalemiani e i veltroniani con Renzi. Una specie di larghe intese tra diavolo e acquasanta interno, con rottamatori e rottamati sotto l’egida ex democristiana. Perciò una certa compattezza, al momento, si è ricostruita. Rapidamente: passando dalll’ovazione per Prodi all’abbraccio con Berlusconi in un baleno.
Governo strano. Perché nato faticosamente in un intreccio malato con la rielezione del presidente della Repubblica, che per senso di responsabilità mette insieme idee diametralmente diverse per trovare soluzioni vere per il Paese. E soluzioni ne occorrono. Ma quali saranno? E quali le priorità. La fiducia dei partiti ci sarà, ma quella del Paese? Chissà.
Il più felice è Berlusconi, vincitore vero della partita elettorale. Gongola dal momento in cui hanno rieletto Napolitano. E gongola ancora di più adesso che Enrico Letta (e non Bersani) ha messo insieme un governo in cui montiani e pidiellini controllano i ministeri-chiave. E il Pd quelli di seconda fascia (con scelte anche interessanti… )
Non conta la fiducia di oggi, contano le prime azioni da domani. E vedremo se saranno per i cittadini o per le banche. Per affrontare il problema della corruzione o per far finta di niente. Vedremo i punti che illustrerà oggi Letta. E qualcosa forse si capirà.
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