I pidiellini scaldano i motori in vista della partita sui numeri due al governo. E i mal di pancia non mancano. Le richieste sono tante, viene spiegato, e altrettanti i malumori degli esclusi, ma i posti a disposizione sarebbero solo una quindicina e cosi’ Silvio Berlusconi ha affidato la pratica al coordinatore Denis Verdini e ai due capigruppo, Schifani e Brunetta, che lavoreranno in stretto raccordo con il ministro Dario Franceschini.
I tempi stringono: le proposte, viene riferito, dovranno essere presentate entro domenica, non più tardi di martedì – quando saranno eletti i presidenti di commissione – la compagine governativa dovrà essere ultimata. Toccherà a Verdini, Brunetta e Schifani vagliare i curricula, ascoltare e selezionare i candidati. Di certo, il Pdl punta a un riequilibrio della squadra di governo che, a dire soprattutto dei falchi, ha per ora penalizzato il partito di via dell’Umiltà non tenendone in giusto conto il relativo “peso”. Ma le richieste si dovranno necessariamente scontrare con la volontà del premier Enrico Letta di dare una sforbiciata.
Non solo. Anche nel Pd, viene spiegato, non mancano i malumori e all’Umiltà non si esclude che il presidente del Consiglio e il ministro Franceschini potrebbero avere un occhio di riguardo, anche per blindare il governo in vista del passaggio parlamentare dei provvedimenti delicati.
Intanto, sembra rasserenarsi il clima interno al Pdl per la successione di Maurizio Lupi alla vicepresidenza della Camera. A contendersi il posto era una squadra tutta rosa: Laura Ravetto, Mara Carfagna, Daniela Santanchè, Mariastella Gelmini. Ma già da ieri l’ex ministro delle Pari opportunità aveva fatto sapere di non mirare allo scranno di Montecitorio e oggi conferma via twitter: «la mia candidata è Santanchè».
Proprio lei è data ora in pole – molte le dichiarazioni a suo sostegno dei colleghi di partito – anche se resta l’incognita voti. Quanto al toto-sottosegretari, le auto candidature non si contano, direttamente proporzionali ai malumori. I falchi sono i più propensa a tornare al voto a giugno e che ha mal digerito l’accordo con il Pd.
Il Cavaliere anche oggi è tornato a tranquillizzare i suoi: i posti da distribuire sono tanti. In effetti, ci sono anche le presidenze di commissione e se per i numeri due dovesse valere la stessa regole utilizzata per i ministri, niente ex, i già titolari di dicastero del governo Berlusconi potrebbero essere dirottati alla guida delle commissioni.
Sorte che potrebbe spettare a Gelmini, Prestigiacomo, Brunetta, Romani, Sacconi e Bernini (quest’ultima però potrebbe essere dirottata su un sottosegretariato). Di sicuro, Berlusconi punta ad avere suoi uomini nei ministeri chiave: Economia (il Pdl rivendica un viceministro, circola il nome di Luigi Casero, ma avrebbe chance anche Daniele Capezzone), Giustizia (i papabili potrebbero essere Enrico Costa, Francesco Paolo Sisto), Sviluppo economico. Secondo gli ultimi rumors potrebbero spuntarla Jole Santelli, Annagrazia Calabria.
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