L’escalation della violenza contro le donne sarà un tema affrontato nel prossimo Consiglio dei Ministri che, stando alle dichiarazioni del ministro dell’Interno Angelino Alfano, andrà ad occuparsi dell’emergenza femminicidio.
Alfano lo assicura parlando al Tg1 delle 20 del 7 maggio e, nel fare il punto sulla situazione “sicurezza” afferma: “Ne discuteremo nel prossimo Consiglio dei ministri, anche sulla base della proposta del ministro Josefa Idem che ha parlato della costituzione di una task force”. Il ministro Alfano, inoltre, non vede limiti alle risorse economiche che si potrebbero stanziare per la protezione delle donne vittime della violenza maschile, ed afferma: “Troveremo i soldi che servono per difendere le donne. Non esiste limite di spesa o vincoli di bilancio che possano fermare il governo per difendere le donne”.
Un impegno importante, che non mancheremo di seguire nei vari passaggi della sua attuazione. Nel frattempo però, chi non ha la memoria corta, non dimentica i risultati deludenti della precedente esperienza, quando ministra delle Pari Opportunità era Mara Carfagna; anni in cui, in termini di soldi, nonostante promesse ed assicurazioni, la realtà testimonia verità di segno opposto riepetto alle dichiarazioni di Alfano, ovvero fondi pesantemente tagliati e/o ceduti per altre attività.
Nella speranza che il Paese abbia imparato dai propri errori e da quelli dei propri parlamentari e governanti, si auspica che sulla partita dei fondi la ministra Josefa Idem abbia miglior successo di colei che l’ha preceduta.
Contro la violenza sulle donne, non ci stancheremo mai di ripeterlo, servono soldi ed azioni concrete.
Per cominciare, si potrebbe, dunque, portare in Consiglio dei Ministri anche la questione dello sblocco dei fondi per le donne de L’Aquila.
Che ne dice, ministro Alfano?