Dopo gli sgradevoli insulti su Facebook e su altri social network arrivano gli striscioni contro il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge. “Kyenge torna in Congo”. Questo lo striscione affisso nella notte da militanti di Forza Nuova davanti alla sede del Pd in via Spalato a Macerata. Ne ha dato notizia una nota del movimento di ultradestra, che protesta contro la proposta del senatore Mario Morgoni di concedere la cittadinanza onoraria al ministro.
Non tardano ad arrivare le dure reazioni del mondo politico: «Ferma condanna mia e di tutta la cittadinanza di Macerata al vile gesto di Forza Nuova contro il ministro Kyenge». Lo dichiara la deputata Pd Irene Manzi. «Esprimo la mia più sincera solidarietà a Kyenge – aggiunge la Manzi – e voglio rimarcare il valore dell’iniziativa del senatore Mario Morgoni di voler concedere la cittadinanza onoraria al ministro dell’Integrazione. Questo gesto molto grave si aggiunge a quelli già manifestati da Forza Nuova altrettanto inaccettabili contro i sindacati il Primo Maggio», quando gli esponenti del movimento di ultradestra avevano appeso delle sacche di sangue davanti alle sedi dei sindacati.
«Ricordo infine – conclude la deputata Pd – l’impegno già profuso da parte del comune di Macerata per concedere la cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio comunale da immigrati stranieri».
Zanda (Pd): segno di inciviltà – «Forza Nuova va oggi ben oltre ogni
forma di razzismo e di inciviltà. Lo striscione volgare di
insulti al ministro Kyenge affisso davanti alla sede del Pd di
Macerata e il comunicato che lo accompagna rievocano il lato
peggiore del fango dell’ideologia totalitaria». Lo afferma il
presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. «L’episodio di
questa mattina è semplicemente spregevole e meschino»,
conclude.
Forza Nuova: le idee del ministro sono inaccettabili – «Crediamo che le affermazioni del ministro Kyenge siano assolutamente inaccettabili, sia quelle sullo ius soli, sia le aperture, anche se velate, sulla poligamia, quindi, rivendichiamo l’iniziativa» di Forza Nuova di Macerata. A sostenerlo è Gianguido Saletnich, coordinatore regionale per il Lazio di Forza Nuova e candidato sindaco del movimento.
Saletnich non esclude ulteriori iniziative, qualora il ministro dovesse portare avanti il provvedimento sullo ius soli. «Non posso anticiparle – precisa – ma già ne abbiamo in mente». Il coordinatore regionale non si dice preoccupato per l’iniziativa di Macerata e non teme una escalation dei toni riguardo alle divergenti posizioni di Forza Nuova rispetto a quelle del ministro dell’Integrazione.
«È l’unico modo che abbiamo per farci sentire – sottolinea riferendosi allo striscione – non saremmo stati chiamati se non ci fossero state azioni eclatanti fatte prima ma uno striscione in cui si dice ad un ministro di tornare nel suo paese d’origine, non credo possa ingenerare reazioni particolarmente violente».
La Digos perquisisce la sede di Fn a Macerata – Agenti della Digos hanno perquisito attorno alle 18:30 la sede di Forza Nuova a Macerata, Ne ha dato notizia il coordinatore regionale del movimento Davide Ditommaso. Gli agenti, afferma, non avrebbero trovato «nulla di interessante». «L’operato della questura rappresenta un gravissimo atto intimidatorio» ma «noi non ci faremo intimidire».
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