Il blog di Grillo: battaglia sull'ineleggibilità
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Il blog di Grillo: battaglia sull'ineleggibilità

Sulla spinosa questione interviene Paolo Becchi sul blog: questo Governo si regge sul ricatto di un uomo e del suo partito.

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20 Maggio 2013 - 12.14


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«È il momento di proporre con decisione la questione» dell’ineleggibilità di Berlusconi in quanto titolare di concessioni pubbliche «alla Giunta delle Elezioni. E sarà il MoVimento 5 Stelle l’unica forza che potrà sostenere la linea della legalità, del rispetto della legge, contro ogni ricatto o gioco di bassa politica». Lo scrive il professore universitario genovese Paolo Becchi (intellettuale vicino al Movimento) sul blog di Beppe Grillo in un post dal titolo “La santabarbara delle larghe intese”.

Nel lungo intervento Becchi ricorda che la legge 361/1957 prevede l’ineleggibilità «per coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica».

Una legge, aggiunge, che è stata interpretata «ben tre volte» dalla Giunta elezioni della Camera in modo da salvaguardare l’elezione di Berlusconi, cioè ritenendo che la norma si applicasse solo a chi aveva «a nome proprio» delle concessioni: quindi, per Berlusconi «nessun contratto con lo Stato in nome proprio, nessuna ineleggibilità».

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Nel post Becchi ricorda che non solo questa interpretazione non è mai stata applicata a membri dei Consigli regionali o locali, ma anzi «la giurisprudenza si è costantemente espressa nel senso opposto alla Giunta delle Elezioni». «Non c’è ragionamento di opportunità politica che possa giustificare un’interpretazione distorta, forzata e ingiusta di una legge dello Stato – scrive ancora il professore -. L’obiezione secondo cui la dichiarata ineleggibilità di Berlusconi metterebbe a rischio la pacificazione nazionale (Schifani) non è che la prova che questo Governo si regge sul ricatto di un uomo e del suo partito».

E ancora: «Berlusconi e il Pdl reagiranno in questo caso con la solita trita accusa di persecuzione giudiziaria, tentando in tal modo di delegittimare, anche attraverso il ricorso alla piazza, le decisioni di un potere – quale quello giudiziario – indipendente e separato dal legislativo e dall’esecutivo. Indipendenza difficilmente garantita, se alla recente manifestazione di Brescia ha partecipato addirittura il Vice Presidente del Consiglio Alfano». «Il messaggio è chiaro: se la magistratura condannerà Berlusconi, questi farà cadere il Governo. L’attuale Governo si regge dunque su un ricatto: la neutralizzazione del potere giudiziario in cambio del sostegno all’esecutivo. Fatto unico, crediamo, in Europa. Certo, la magistratura andrà avanti coraggiosamente per la sua strada, così come ci auguriamo vada avanti sino in fondo sullo scandalo del Monte dei Paschi contro il silenzio assordante imposto dal Pd».

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«È il momento di proporre con decisione la questione alla Giunta delle Elezioni – afferma Becchi -. E sarà il MoVimento 5 Stelle l’unica forza che potrà sostenere la linea della legalità, del rispetto della legge, contro ogni ricatto o gioco di bassa politica». «Questa sarà una battaglia che il M5s dovrà affrontare con decisione e coraggio – ha concluso il professore – dimostrare che non c’è compromesso politico possibile contro la legalità e il rispetto della legge»

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