Civati sull'ineleggibilità: ipocrisia nel Pd
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Civati sull'ineleggibilità: ipocrisia nel Pd

Il deputato dissidente critica Epifani: sull'eleggibilità fino a pochi giorni fa diceva cose diverse. Ma ora bisogna tacere altrimenti cade il governo.

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23 Maggio 2013 - 12.43


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Guglielmo Epifani si unito al coro del “no” all’ineleggibilità di Silvio Berlusconi. E piovono le critiche. «Il segretario del Pd ancora qualche giorno fa mi pareva dicesse cose diverse», ha affermato il deputato Pd Pippo Civati, aggiungendo di non sapere dire se «in 48 ore è cambiato qualcosa» ma che se si evitano «le ipocrisie» e «si dicono le cose come stanno», la verità è che «non si può affrontare l’ineleggibilità di Berlusconi perché se no cade il governo Letta.

Ed è così, purtroppo, quasi per tutto. E quindi il Pd non riesce a discutere quasi di niente». «Se Berlusconi occupa il palazzo di Giustizia di Milano che facciamo? Facciamo finta di niente perché se protestiamo cade il governo? E se lo condannano? Ci giriamo dall’altra parte per la stessa ragione? Purtroppo siamo vittime di noi stessi», «del pasticcio in cui ci siamo cacciati, a causa dei nostri errori, che ci ha portato al governo delle larghe intese».

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«Il passato – aggiunge – è andato, ma per il futuro che fa il Pd? Una legge sul conflitto di interessi che regoli il rapporto fra affari privati e politica, e che riguardi nuovi possibili casi, la vogliamo o no?».

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