Ruby, il Cav sbotta: vogliono farmi fuori
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Ruby, il Cav sbotta: vogliono farmi fuori

Dopo la richiesta di condanna a 7 anni di Fede, Mora e Minetti, il Cav sulle argomentazioni dei pm: sono quanto di più lontano dalla realtà sia possibile immaginare.<br><br>

Ruby, il Cav sbotta: vogliono farmi fuori
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31 Maggio 2013 - 20.20


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«Ci risiamo, il vero obiettivo sono io, l’aggressione continua, vogliono farmi fuori». Silvio Berlusconi a stento avrebbe trattenuto la sua rabbia dopo la richiesta di condanna a 7 anni di carcere ciascuno per Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, arrivata oggi dalla Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Ruby bis. A “bruciare” sono le accuse contenute nella durissima requisitoria dei pm meneghini: «Ad Arcore ci sono state orge bacchiche, Mora e Fede si comportavano come assaggiatori di vini pregiati con le ragazze».

In questa settimana di silenzio il leader azzurro non avrebbe mai smesso di pensare ai suoi processi. Che continuano a creargli grattacapi. «La testa è sempre lì», assicura chi è di casa a palazzo Grazioli. Il Cav teme gli sviluppi del caso Ruby, a maggior ragione che il 12 luglio prossimo è attesa la sentenza per il “processo collaterale” che vede imputati l’ex direttore del Tg4 e l’ex manager dei vip: le accuse formulate dai magistrati sono di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, in quanto alle feste nella residenza di Berlusconi partecipava, questa e’ l’ipotesi, pure Ruby quando era minorenne.

Non ci saranno conseguenze sul governissimo Letta (anche se il Cavaliere e il Pdl continuano nel pressing su palazzo chigi per le misure choc in economia), ma la misura comincia ad essere colma e Berlusconi, ancora in Sardegna, sbotta: «Le argomentazioni utilizzate dai pm nel processo Minetti, Mora, Fede, in relazione a quanto sarebbe accaduto nella mia casa, sono quanto di più lontano dalla realtà sia possibile immaginare. Sono certo -assicura- che la forza della verità dimostrerà la totale infondatezza di tali incredibili ed inaccettabili ricostruzioni».

La dichiarazione del presidente del Pdl è stata accompagnata da una nota di fuoco del suo legale Niccolò Ghedini: «Sconcerta questa nuova aggressione giudiziaria».

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