Perché la Lega non caccia anche Borghezio?
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Perché la Lega non caccia anche Borghezio?

La leghista padovana è stata subito espulsa. Bene, ma Maroni si tiene l'europarlamentare cacciato dal gruppo di Bruxelles per le sue dichiarazioni definite ripugnanti.

Perché la Lega non caccia anche Borghezio?
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Gianni Cipriani Modifica articolo

13 Giugno 2013 - 22.05


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I dirigenti della Lega, in coro, non solo hanno preso le distanze dalla Dolly del padovano, ossia questa Dolores Valandro che si era augurata che il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge potesse essere stuprata. Ma l’hanno espulsa immediatamente dal partito. Del resto quelle dichiarazioni erano dense di intolleranza, ma anche di ignoranza, dal momento che non sono pochi (purtroppo) i casi di stupro di cui sono vittime donne che – usando il brutto linguaggio xenofobo-burocratico in voga – vengono definite extracomunitarie.

Le parole di Tosi, Zaia, Maroni, sono state nette. Senza se e senza ma. Ed è un gesto da apprezzare che, forse, segna la fine di una stagione leghista nella quale non solo i Gentilini della situazione ricevevano applausi, ma anche frasi simili sarebbero non solo state digerite, ma apprezzate e perfino rivendicate. Bene. Benissimo. Che la Lega nord abbia dimostrato che alcuni atteggiamenti non possono e non debbono avere cittadinanza in un partito che voglia essere democratico è un fatto positivo che va ascritto a merito di chi l’ha compiuto.

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Ma Tosi, Zaia e soprattutto Maroni sarebbero ancora più credibili e apprezzabili se oltre ad aver espulso una sconosciuta signora padovana della quale fino a ieri i più ignoravano l’esistenza, si liberassero una volta e per tutte di un personaggio politicamente più detestabile e pericoloso che risponde al nome di Mario Borghezio. Il quale non è responsabile di qualche frase fuori posto scritta su Facebook (luogo dove in molto danno libero sfogo a insulti e sparare verbali, anzi “letterarie) in un momento di impeto, ma che da anni scientemente cose inaccettabili e vergognose scrive e teorizza.

Un breve campionario può essere molto indicativo: “Noi ai clandestini bastardi gli diamo il mille per mille di calci in culo con la legge Bossi-Fini”;

Per noi il Meridione esiste solo come palla al piede, che ci portiamo dolorosamente appresso da 150 anni;

L’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. È sano realismo padano
Quelle espresse da Anders Behring Breivik sono posizioni sicuramente condivisibili”(riferendosi al terrorista norvegese che nel luglio 2011 a Oslo ha ucciso 77 persone);

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Con un simile governo ‘bonga-bonga’ c’è da comprendere coloro che, potendo, stanno lasciando l’Italia…
La nomina dell’immigrata congolese a ministro della Repubblica è la ciliegia sulla torta di un governo marchiato dall’ideologia mondialista del premier targato Bilderberg-Trilateral. Grillo ci ha quasi azzeccato: non proprio bunga-bunga ma ‘bonga-bonga’;
Scelta del cazzo, ha la faccia da casalinga;

Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano;

A seguito di queste ultime dichiarazioni, dieci giorni orsono, Nigel Farage, leader degli indipendentisti inglesi dell’Ukip e co-presidente del gruppo euroscettico dello Efd ha detto: “L’on. Borghezio è stato ufficialmente espulso per le ripugnanti dichiarazioni da lui rilasciate”.

Espulso dal gruppo dell’Europarlamento. Ma non dalla Lega Nord che, anzi, tramite Matteo Salvini, ha sostenuto che la possibilità di cacciare Borghezio non c’è.

La domanda è legittima: perché la sconosciuta Dolores sì e Borghezio no? Perché una è l’ultima ruota del carro e l’altro un europarlamentare che garantisce un pacchetto di voti di cui c’è tanto bisogno?

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Perché? Perché? Perché? Allontanare Dolores Valandro è stato un atto giusto. Ma finché resterà Borghezio il vero nodo della volgarità e intolleranza in politica non sarà sciolto. Perché ciò che ripugna a Bruxelles pare vada bene a via Bellerio. E allora Valandro è solo un capro espiatorio che si può sacrificare perché non costa nulla. Borghezio no. Lui resta, insulta e la Lega tace. Quindi acconsente.

G. Cip.
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