L’europarlamentare della Lega torna all’attacco. Questa volta nel mirino non c’è il ministro Cécile Kyenge, ma il ministro dello Sport Iosefa Idem: “La galera non si augura mai a nessuno, ma un po’ di gogna certamente”.
“Io – ha detto ancora Borghezio, già sospeso dal gruppo Europa della libertà e della democrazia (Efd) per gli insulti alla Kyenge – non ce l’ho con la signora Kyenge, ce l’ho invece contro questa ministra Idem. Forse le vere puttane non sono quelle che esercitano la professione, sono quelle piene di ipocrisia, politicamente parlando, che dicono una cosa e ne fanno un’altra. Forse le vere puttane sono certi personaggi, donne ma anche uomini, che prostituiscono la funzione di servizio che chi ha uno stipendio pubblico dovrebbe sentire di avere nei confronti dell’azienda che li paga, dell’istituzione che gli da anche degli onori e dei piccoli privilegi o dei grandi privilegi”.
“Siamo di fronte a un personaggio – ha continuato – che è stato testimonial del nostro Ministero delle Finanze, della campagna per gli adempimenti fiscali e la prima a non adempiere è proprio la signora Idem”.
La Lega prende le distanze da Borghezio – “Prendiamo le distanze dalle dichiarazioni e le offese gratuite al ministro Idem” di Mario Borghezio. “Rispettiamo il ministro Idem come donna e atleta”. Così il deputato della Lega Gianluca Pini, che ha preso la parola al termine della seduta in Aula alla Camera. Pini però ha aggiunto che rispetto alla vicenda che coinvolge il ministro Idem “c’è una questione politica irrisolta”. E ha sollecitato dunque “una risposta del governo” sulla mozione presentata dalla Lega alla Camera.
“Le dichiarazioni del ministro, anche quelle contenute in una intervista pubblicata oggi, non chiariscono assolutamente nulla”. “Se ho sbagliato pagherò non basta perché lei non è una cittadina semplice ma una ministra”.
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