“Ho come l’impressione che il dibattito politico nel Pd e non solo stia diventando un filo autoreferenziale. Solo per darvene notizia i Giovani Democratici in parlamento e non solo si preparano per combattere sull’equo compenso per i parasubordinati e i precari.Forse non voteranno al congresso, ma noi continuiamo pensare a migliorare l’italia”. La giovane deputata del Pd, Giuditta Pini, richiama l’attenzione del partito, concentrato sul prossimo congresso, verso temi concreti e urgenti, a partire dalle difficoltà che i giovani incontrano per entrare nel mondo del lavoro.
I Giovani Democratici, ovviamente, hanno a cuore il futuro dei giovani: “Mi sono preoccupata perché si parla solo di regole e congresso. E dire che Epifani, Civati e tutti gli altri sono anche in Parlamento. Per gli italiani è più importante discutere di cose concrete. Per questo come Giovani Democratici (una decina i deputati eletti) abbiamo elaborato 30 proposte di legge. Discuteremo le prime in commissione in questa settimana. Inizieremo a discutere dell’equo compenso e dei contributi minimali per la partita Iva. Il rischio, leggendo i giornali e assistendo al dibattito pubblico, è che passi il messaggio che il Pd discusa solo del congresso, invece i parlamentari lavorano anche a cose molto concrete che però non escono. Stiamo lavorando, non ci parliamo solo addosso”.
Sull’equo compenso ci sarà da lottare: “Ci aspettiamo una battaglia enorme. Grazie al presidente Damiano, siamo riusciti a inserire la nostra proposta nei lavori della Commissione Lavoro. Vogliamo affrontare temi molto importanti e non vorremmo che si perdesse l’occasione per tempi stretti e altre priorità di Governo. Per noi sono queste le priorità”.
E sul congresso? “Stiamo lavorando anche noi. Faremo le nostre proposte, ma non si può parlare solo di quello. Non deve passare in secondo piano il motivo per cui siamo stati eletti: legiferare”.
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