Dopo la decisione della Cassazione su Silvio Berlusconi, i falchi del Pdl, guidati da Brunetta e Schifani, hanno chiesto lo stop dei lavori parlamentari per tre giorni. Sia al Senato che alla Camera sono state convocate le conferenze dei capigruppo e qui il Pdl ha strappato un mezzo via libera da Pd e Scelta civica: sì allo stop, ma solo per la giornata di oggi. Con l’opposizione di Sel, M5S e Lega. Anche l’Aula della Camera ha approvato la proposta di rinvio della seduta di oggi, che aveva fra l’altro all’ordine del giorno il decreto legge sull’Ilva (saltato anche il vertice di maggioranza sull’economia). Il sì è arrivato con “171 voti di differenza”, ha annunciato in Aula la presidente Laura Boldrini.
Ma è stata bagarre quando i deputati M5S hanno urlato a quelli del Pd “Bravi, bravi, buffoni, buffoni”. Mentre c’erano i coretti ed i deputati grillini andavano ai piedi dei settori dove siede il Pd, c’é stato un alterco tra Piero Martino del Pd ed un deputato del M5s. Martino gli ha lanciato addosso dei fogli ed è scattata la baruffa, con i commessi che hanno faticato non poco a separare i deputati Pd da quelli di M5s. Alla presidente Boldrini non è rimasto altro che sospendere la seduta.
Gli astenuti sono stati una ventina ma sono più diffusi i malumori tra i deputati del Pd per la decisione di votare sì della sospensione dei lavori. Tra i più contrari ci sono i renziani: “Ci siamo adeguati alla decisione ma una scelta così è assurda, contro il nostro popolo, non ci capiscono”, spiega Luca Lotti, molto vicino a Matteo Renzi. Tra chi non condivide la scelta, si contesta anche la mancata convocazione di una riunione del gruppo per decidere la linea.
Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini uscendo dalla riunione dei capigruppo alla Camera, non ha voluto commentare la richiesta di sospensione dei lavori, formulata da Renato Brunetta. Al termine della capigruppo, Franceschini si è recato a palazzo Chigi per riferire al presidente del Consiglio, Enrico Letta.
Intanto il Pdl ha comunicato che non parteciperà alla cabina di regia prevista oggi alle 14 per discutere del dl fare. Ad annunciarlo il presidente dei deputati Pdl Renato Brunetta, dopo la richiesta di sospensione dei lavori del Parlamento per tre giorni. Brunetta ha spiegato che a questo punto la cabina di regia “non ha ragione di essere”.
La precisazione della Cassazione – La Cassazione ha l’obbligo “di determinare l’udienza di trattazione di ogni ricorso prima della maturazione” della “prescrizione di alcuno dei reati oggetto del procedimento, a pena di responsabilitàanche di natura disciplinare, e la Corte ha sempre adempiuto a tale dovere” ha detto la Suprema Corte in una nota sulla vicenda Mediaset.
“Nel caso in esame – ha spiegato la Suprema Corte – nella assoluta normalità della doverosa prassi sin qui seguita, l’ufficio addetto all’esame preliminare dei ricorsi ha rilevato che la maturazione della prescrizione di uno dei reati sarebbe potuta cadere il 1 agosto 2013, compreso nel periodo feriale, e il presidente della Sezione feriale ha conseguentemente fissato la trattazione del ricorso per una udienza antecedente a tale data, previa richiesta di abbreviazione dei termini proposta, nel rispetto della normativa processuale, dalla procura generale”. La nota è stata emessa, sottolinea la Cassazione, “in relazione alla fissazione dell’udienza del 30 luglio 2013 in cui dovrà essere trattato il ricorso proposto avverso la sentenza della Corte d’Appello di Milano sulla cosiddetta vicenda Mediaset che ha suscitato le reazioni dei difensori di Silvio Berlusconi e di alcuni esponenti politici”.
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