Caseleggio: rischiamo la rivolta sociale
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Caseleggio: rischiamo la rivolta sociale

Il guro M5s parla sul blog di Grillo: il Paese è al giro di boa. L'economia è al collasso e lo shock porterà a rivedere la rappresentanza politica.

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21 Luglio 2013 - 16.22


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“Il Paese avrà nei prossimi mesi uno shock economico che potrebbe portare” a “disordini, rivolte. Qualcosa che non può essere dominato dalla politica”. Così in un’intervista sul blog di Grillo Gianroberto Casaleggio che prevede “non una guerra civile”, ma “situazioni difficilmente controllabili dal punto di vista dell’ordine pubblico”.

“Lo shock potrebbe portare a una ridefinizione della rappresentanza politica, cioè non quella attuale, oppure a uno spostamento della politica da problemi politici a problemi di carattere sociale: disordini, rivolte. Quindi qualcosa che non puo’ essere dominato dalla politica”, ha poi aggiunto il guro dei grillini a Gianluigi Nuzzi.

“Il Paese ha bisogno di una svolta e questa svolta tarda a venire mentre l’economia continua a peggiorare sensibilmente”, ha detto il fondatore del Movimento 5 Stelle.

Se Giorgio Napolitano chiedesse al M5s, di entrare in un nuovo governo con il Partito Democratico “uscirei dal movimento”. Casaleggio definisce un governo Pd-M5s “impraticabile”. L’incontro con Giorgio Napolitano al Quirinale “è stato molto cordiale, è durato più di un’ora e mezza. Ho trovato una persona molto disponibile ad ascoltarci, che ha condiviso molti dei punti che noi gli abbiamo sottoposto, che sono poi problemi del paese da risolvere in tempi molto brevi e che noi portiamo in parlamento ogni giorno e sottolineiamo sui blog. Comunque ho trovato una consapevolezza della situazione del Paese”, ha continuato.

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A Gianluigi Nuzzi che gli domanda se avrebbe votato Napolitano come nuovo presidente della Repubblica, risponde: “Io trovo che la Costituzione italiana anche se non è esplicita su questo implicitamente dichiari che non possa esserci un secondo settennato”. Il fondatore del M5s respinge poi l’idea che lui sia “cauto” nei giudizi sul capo dello Stato e indica i limiti di Napolitano: “Soprattutto l’età e poi il fatto che insieme a molte altre persone che oggi sono in politica è in politica da molti anni. È necessario un ricambio. Noi abbiamo come regola il fatto che non ci siano più di due mandati”.

Casaleggio ha detto di non gaurdare con attenzione o temere nessuno tra i leader politici in campo oggi: “Non mi inquieta nessuno. Perché sono tutte persone come me, come lei e una persona non può inquietarmi”. “Considero interlocutore il cittadino, il movimento, il popolo italiano e non il politico. Infatti le nostre persone sono portavoce di coloro che li hanno eletti. Ma in realta’ potrebbero essere altre persone a fare la loro attività. Sono l’espressione di un movimento popolare”.

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Infine, il guro dei pentastellati ha affermato di non credere ai sondaggi: “Ho visto sulla mia pelle che i sondaggi hanno dato valutazioni che poi non si sono dimostrate vere. A partire dalle elezioni politiche. Noi avevamo tutt’altra previsione che poi è stata quella che si è manifestata”, attraverso una “valutazione di quello che la rete dà come indicazione generale del trend” della “informazione politica legata alle elezioni”.

E Renzi? Casaleggio ha detto che il sindaco di Firenze “rappresenta una corrente politica del Partito democratico”, “rappresenta un mondo di cittadini”. “I cittadini nelle piazze? Sono cittadini ma valgono uno come tutti gli altri”. Quanto al M5s, Casaleggio ha sottolineato che nel gradimento degli italiani è “sostanzialmente stabile rispetto alle elezioni politiche”.


La risposta di Cicchitto: il governo può reggere alle tensioni sociali
– “Bisogna misurarsi con quello che dice Casaleggio sia a suo tempo con una ipotesi inaccettabile di democrazia diretta attraverso la rete che richiede una risposta sul terreno di una rivisitazione profonda dell’attuale democrazia rappresentativa, a partire dall’ipotesi del semipresidenzialismo e di una revisione profonda dell’attuale legge elettorale che tanti danni ha fatto alla democrazia italiana, sia per cio’che Casaleggio oggi dice a proposito dell’economia nel senso cioe’ che una certa linea di politica economica imposta dalla Germania sta portando l’Italia e non solo l’Italia a un punto profondissimo di crisi”.

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Così Fabrizio Cicchitto del Pdl ha risposto a Casaleggio. “Proprio per questo abbiamo creduto e crediamo in questo governo malgrado la profondità delle differenze fra il Pd e il Pdl perche’ esso rappresenta l’ultima occasione per una svolta sul terreno della politica economica riguardante sia il superamento della subalternita’ nei confronti di una certa Europa sia sul terreno degli interventi molteplici sulla spesa pubblica per poter dare le basi a una sterzata riguardante la riduzione dellla pressione fiscale. Per questo i diversivi come quelli su Calderoli, sulla vicenda kazaka,sono delle autentiche tragedie perche’ deviano il confronto dal suo nocciolo reale che e’ quello economico e sociale”, ha aggiunto.

“Da questo punto di vista, ovviamente, muovendo da una valutazione politica del tutto alternativa a quella da noi sostenuta tuttavia in ciò che ha detto oggi Casalggio sul rapporto fra economia e tensioni sociali – ha concluso – c’è un nocciolo duro col quale bisogna misurarsi ovviamente dando una risposta politica positiva”.

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