Adesso è scontro interno al governo sull’affaire kazaco: “ci sono ancora punti oscuri che altre istituzioni devono chiarire”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino arrivando a Bruxelles per la riunione del consiglio Affari esteri parlando dell’espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia Alua.
Il titolare della Farnesina sottolinea che “dall’1 giugno il caso è la mia prima preoccupazione”, e che lo sta seguendo da vicino. “Per quello che seguo, in solitaria, di fronte ad altre istituzioni del paese che continuano a ritenere che tutto fosse regolare, ritengo che ci siano ancora dei punti oscuri che altre istituzioni devono chiarire”.
“La mia prima preoccupazione è non indebolire per reazione o controreazione la nostra presenza ad Astana”, ha aggiunto rispondendo ai giornalisti che gli chiedono se l’espulsione dell’ambasciatore kazako Andrian Yemelesson sia un’opzione.
“Non vorrei – ha argomenta la titolare della Farnesina – che alla fine rimanessimo dichiarati persona non grata noi e lasciati quindi con una presenza più indebolita nell’avvicinarsi del generale agosto”. Ciò detto, la Bonino ha sottolineato come sia “indubbio che l’attuale ambasciatore kazako in vacanza, dopo gli avvenimenti, non sarà più neanche una persona molto utile per i kazaki, perché non lo riceverebbe più nessuno”.
In questo senso, ricorda infine il ministro, “stiamo prendendo e abbiamo preso varie iniziative rispetto alla nostra controparte da quando è uscita la relazione, da quando è provata e formale la superattività dell’ambasciatore kazako, per vedere di risolvere in questo modo la situazione, ma senza provocare contraccolpi che indeboliscano la nostra presenza e quindi la nostra capacità di assistenza”.
“Da questo punto di vista – ha concluso Emma Bonino, che sulla vicenda riferirà mercoledì in Senato – stiamo valutando ancora”.
Zan (Sel): Bonino? Alice nel paese delle meraviglie – “Le parole e le iniziative della titolare della Farnesina appaiono quantomeno tardive. La ministra Bonino appare come l’Alice nel Paese delle meraviglie (o meglio delle miserie) della politica italiana”. Sinistra Ecologia Libertà affida ad Alessandro Zan, che il 5 giugno scorso present la prima interrogazione sulla vicenda Shalabayeva, il giudizio sulle parole di oggi della titolare della Farnesina.
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