“Basta con la vendita o il transito di armi dell’Italia verso paesi in stato di guerra, guerra civile o che violano i diritti umani in aperto contrasto con la legge 185/1990”.
Il Movimento 5 Stelle con un’interrogazione firmata da 27 parlamentari al Senato, primi firmatari Luis Orellana, Laura Bignami e Maria Mussini ha chiesto ai Ministri della Difesa Mauro e degli Esteri Emma Bonino di cambiare rotta e bloccare la vendita di armi verso paesi come Colombia, Cina, Nigeria, Oman, Israele, Arabia Saudita, Emirati Arabi, India, Pakistan, Kuwait.
“Stando all’elenco riportato dal governo, la vendita di armi a determinati Paesi è in aperto contrasto con quanto disposto dal summenzionato art. 1 della legge 9 luglio 1990, n. 185” ricordano i parlamentari a 5 stelle ai ministri della Difesa e degli Esteri.
“Nella relazione presentata dal Governo riporta, tra gli altri Paesi acquirenti Colombia, Cina, Israele, Nigeria, Oman, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, India, Pakistan” ha ricordato Orellana che poi scende nei dettagli presentando le diverse situazioni: “Nel 2012 il Governo colombiano era impegnato in una guerra interna contro le Farc, Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane. La Cina è da anni al centro di un dibattito sulla sua reiterata e sistematica violazione dei diritti umani al suo interno. La Nigeria è stata accusata, e alcuni anni fa anche una risoluzione del Parlamento europeo lo ha evidenziato, di violazione dei diritti umani, in particolar modo nei confronti delle donne mentre Israele, da decenni, porta avanti operazioni di tipo militare nei confronti della popolazione palestinese”.
Tra i paesi che secondo il Movimento 5 Stelle violano la legge italiana sul traffico di armi “c’è l’Arabia Saudita, accusata dal rapporto 2013 di Amnesty International di violazioni di diritti umani, mentre l’Oman, il Kuwait e gli Emirati Arabi Uniti sono accusati dal rapporto 2013 di Amnesty International di violazioni di diritti umani, seppur di entità minore, dall’altra parte da decenni l’India e il Pakistan sono in conflitto, spesso armato, per il controllo della regione del Kashmir”.
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