Brigate olgettine: Silvio pronto alla guerra civile
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Brigate olgettine: Silvio pronto alla guerra civile

L'idea di Bondi mi appassiona: non vedo l'ora di vedere all'opera gli arditi del Pdl e le amazzoni Minetti-Carfagna.

Brigate olgettine: Silvio pronto alla guerra civile
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4 Agosto 2013 - 17.42


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di Miriam Vicinanza

Io non so perché Napolitano si sia adirato, ma a me l’idea di Sandro Bondi della guerra civile berlusconiana mi piace. Mi piace e mi diverte.

Ce lo vedo Silvio vestito da Simon Bolivar o da José de San Martin a guidare il popolo per compbattere contro l’oppressione. E già vedo le indomite schiere di combattenti per la libertà e del suo personalissimo Esercito che hanno riempito ben tre autobus, più un quarto di pensionati a 10 euro al giorno; le brigate Olgettine, novelle amazzoni ma rigorosamente a due seni guidate dall’impavida Nicole Minetti; le Carfagna girls e i ben più numerosi Carfagna boys; l’artiglieria pesante del Billionaire, in grado con i soli tappi di champagne di abbattere il Quirinale, l’artiglieria di campagna di Capezzone-Brunetta-Schifani, capaci di radere al suolo gli accampamenti dei nemici con la sola forza delle cazzate, le casalinghe di Retequattro che proclamano lo sciopero generale della televendita; Emilio Fede generale della riserva; Ruby, la Polanco e le famose latinoamericane che vengono dalle favelas alla guida della Legione Straniera, i ringhianti barboncini d’assalto comandati dall’ex telecafona arricchita; gli Arditi sotto le insegne di Daniela Santanché, che è un ordigno vivente, ossia una bomba al plastico.

Poi i guappi di Nicola Cosentino, rispolverato per l’occasione, capace di mandare in campo perfino Sandokan, ma non quello di Salgari; la cavalleria sotto le insegne dell’eroe Mangano; l’aviazione al Generale Cesare Previti, precursore di patrie galere; la Marina alla figlia, così non facciamo confusione. Cicchito guida i Beati Paoli, visto che tra incappucciati si sente a suo agio, mentre i battaglioni Arcore, Certosa e Grazioli al comandante Apicella, l’unico che al solo verso di una sua canzone può infliggere perdite mortali al nemico.

E Ghedini? Ghedini no. Con Ghedini si perde sempre.

Questa guerra civile non me la voglio perdere. Era dai tempi di giochi senza frontiere che non si vedono cose così spassose. E mi raccomando: gran finale con le torte in faccia. Sarà trito e ritrito ma con Silvio, Bondi e compagnia di giro ci stanno sempre bene.

P.s.: se siete a conoscenza di altri battaglioni, generali o comandanti, non esitate a scrivere.

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